Madison Keys e Kaia Kanepi si sfidano nel primo match della sessione serale sull'Arthur Ashe, in palio la semifinale. L'ago della bilancia pende nettamente dalle parti della nativa di Rock Island, per caratteristiche e recente passato. La superficie esalta il tennis potente della Keys, più fresca delle rivali in virtù di una stagione iniziata in ritardo dopo i problemi dello scorso anno. Ad Indian Wells i primi passi, terzo turno. Un "apprendistato" tortuoso, capitomboli ripetuti tra erba e terra, latente fiducia. Il punto di volta con l'avvento dell'ultima porzione del 2017, quella più affine alla Keys. Titolo a Stanford - successo con Coco Vandeweghe - terzo turno a Cincinnati, match di alto livello con la Muguruza. La Keys, fin dall'alba dell'US Open, rappresenta un porto sicuro, poche titubanze, un passo da regina. Al terzo turno, sigillo con la Vesnina, preludio all'urlo liberatorio dopo il trionfo con la Svitolina, una delle maggiori protagoniste dell'annata corrente. Madison intravede la semifinale, dove già albergano le connazionali Venus Williams e Sloane Stephens, dove punta a sbarcare Coco Vandeweghe, per un torneo che esalta le tenniste di casa, anche in assenza di Serena Williams, la prima donna del circuito.
L'ostacolo è estone. Kaia Kanepi è chiaramente una sorpresa. Due anni, più o meno, in chiaroscuro, tornei in tono minore. Basta snocciolare le sue partecipazioni nel 2017, terra a Parnu (15K) ed Essen (25K), il successo in finale con Patty Schnyder, altra vecchia conoscenza WTA. Nona partecipazione all'US Open per la Kanepi, nel 2010 i quarti, miglior risultato di carriera. Quarto turno nel 2014, ultima apparizione l'anno successivo (2T). Cammino lungo, tre match di qualificazione per conseguire l'accesso nel main draw. W con la Hsieh, porte spalancate. 06, un primo set in difetto con la Schiavone, trampolino per il rilancio. Vittoria in tre e secondo turno. L'inizio di una storia nuova. Prestigiosa l'affermazione con la Osaka, solida la performance con la Kasatkina, 64 64. Difficile pensare possa impensierire una Keys debordante. Non ha nulla da perdere Kaia e questo può aiutare. La pressione è in campo americano, lei è qui come "ospite" d'onore.
Un solo precedente, curiosamente favorevole alla Kanepi. Nel 2015, sul rosso di Madrid, 64 63. Speranze d'impresa, propositi di grandezza.