Karolina Pliskova si aggrappa all'ultimo slam di stagione, stringe a sé la prima testa di serie. Per il secondo match consecutivo, avvio in difetto, un set per assimilare le risposte dell'Arthur Ashe, per trovare fiducia e contromisure. Dopo Gibbs, Zhang, medesimo spartito. 36 75 64, vince, senza destare un'impressione di sicurezza, di tranquillità. Discorso similare per Elina Svitolina. L'ucraina, in virtù del successo a Toronto, è tra le candidate al titolo, ma continua a mietere affermazioni in chiaroscuro. Sbaglia meno della Rogers, ma più volte si trova in difficoltà pallina alla mano. Fa valere la superiore qualità, emerge al dunque in due set. 64 75, distanza ridotta. 

Esce al terzo turno Agnieszka Radwanska. La polacca, dopo i sigilli con Martic e Putintseva, torna nel limbo. Stagione sottotono, è la Vandeweghe ad alzare il disco rosso in faccia ad Aga. Lotta serrata, 75 46 64 per l'americana, si consuma la vendetta di Coco dopo il KO a Toronto in apertura di torneo. Per la Vandeweghe, finalista a Stanford su questa superficie, l'occasione per bussare alla porta delle grandi. 

A fari spenti procede Lucie Safarova. Sfrutta un accoppiamento accomodante, cancella la Nara - 63 62 - e raggiunge proprio la Vandeweghe. Incrocio interessante. J.Brady, invece, piega la Niculescu al prolungamento del terzo - 63 46 76(3) - e si regala la sfida con Karolina Pliskova, probabilmente sul campo principale, con il pubblico ovviamente a favore. 

Per completare il nostro riassunto, occorre sottolineare la W della Kasatkina in un duello di carattere e corsa con la Ostapenko - 63 62, la russa detta il passo su una superficie che limita le peculiarità delle due - e la caduta della Osaka al cospetto della Kanepi - 63 26 75 per l'estone.