La classe operaia in paradiso. Paolo Lorenzi, numero uno del tennis italiano, a trentacinque anni può festeggiare il suo primo ottavo di finale in un torneo del Grande Slam. A Flushing Meadows, dove sono in corso gli US Open 2017, il senese conferma l'ottimo inizio di torneo superando in tre set il connazionale Thomas Fabbiano. 6-2, 6-4, 6-4 per un Lorenzi più cinico del suo avversario, che comunque esce a testa alta e con il best ranking in tasca. Andiamo a rivivere insieme una giornata storica per il tennis azzurro ed in particolare per Paolo.

Prime battute del match molto equilibrate, con punti tirati su entrambi i servizi. Sull’1-1 Fabbiano si mangia a rete due punti non difficili, e sull’unica palla break si fa sfuggire il dritto in palleggio: subito break per Lorenzi, che riesce a consolidarlo solo ai vantaggi per il 3-1. Continuano però gli errori del pugliese, che si fa strappare in manovra, col nono non forzato, anche il quinto game. Una piccola scossa arriva dopo il cambio campo, con Fabbiano bravo a prendersi i rischi giusti che lo portano sul 15-40. Lorenzi risorge sul servizio, ma ai vantaggi soffre ancora l’aggressività in risposta: svantaggio ridotto, 4-2. Il senese però non si fa spostare mentalmente, torna ad essere aggressivo ed estremamente solido: Fabbiano subisce al servizio dall’inizio del game ed è costretto a cederlo di nuovo quando Lorenzi lo incastra nella diagonale di diritto. Primo set chiuso abbastanza agevolmente sul 6-2.

In apertura di secondo è subito 0-30 in favore di Paolino, che però prova ad uscire due volte dallo scambio con troppo anticipo e spara in tribuna. Il break arriva ugualmente, ed è confermato da un ottimo secondo game, in cui il nastro fa un favore a ciascuno. Fabbiano, però, non perde la concentrazione ed è bravo a sfruttare un piccolo passaggio a vuoto del suo avversario, comandando in risposta ed attaccando spesso la rete per recuperare il break di svantaggio ed agganciare sul 2-2 dopo aver vinto sette degli ultimi otto punti. Il nostro numero 1 torna subito ad appesantire i suoi colpi, costringendo il connazionale a lunghi ed estenuanti scambi da fondo: Fabbiano non tiene con il diritto e regala altre due palle break. La seconda basta per l’ennesimo ribaltamento del match, con il numero 82 del mondo in serissima difficolta quando è alla battuta. Neanche Lorenzi però è gran servitore, e le accelerazioni del pugliese quando mette i piedi in campo fanno male: trascinato ai vantaggi, Paolo è costretto ad annullare una palla break per portare a casa, con la volèe, il game più lungo del match. Fabbiano continua a far vedere belle cose ma a mancare di continuità e solidità: altri due errori gratuiti nel settimo game lo costringono ai vantaggi, dove Lorenzi attacca lungolinea e trova il sesto break in nove turni di risposta, salvo poi perdere campo a servire per il parziale: Fabbiano lo spinge fuori dalla linea di fondo e si riporta sul 5-3. Comunque, nessuna sorpresa negli ultimi due giochi, si chiude 6-4.

Nel terzo set lo spartito non cambia: Fabbiano strappa applausi quando guida, ma perde troppo spesso il controllo dei suoi colpi, soprattutto in difesa. Break incassato anche in apertura, ai vantaggi, e cementato da Lorenzi con tre punti consecutivi per il 2-0. Da lì, clamorosamente il set si incanala sui binari del servizio: punteggio lineare, nonostante molti dei giochi successivi arrivino al 30-30 o addirittura ai vantaggi, non si vedono ulteriori break né occasioni colossali: si gira sul 4-3. Qui Fabbiano sale in cattedra, attaccando con continuità e precisione per portarsi 0-30, prima di confezionare un lob da annali per le tre palle-break. Un rovescio facile sbagliato in rete da Lorenzi restituisce la parità al pugliese. Un punto delicatissimo, sul 30-30, 4-4, lo porta a casa Fabbiano con lo sventaglio lungolinea, ma l’errore successivo ed il vincente di dritto di Lorenzi lo mandano ancora avanti. Con il vantaggio a suo favore, è il rovescio incrociato, violentissimo, a mandare il nativo di Roma a servire per il match. A cospetto della vetta, il 35enne non trema neanche per un secondo: quattro servizi vincenti, derby azzurro portato a casa e primo ottavo di finale Slam in carriera. Sfiderà il vincente della sfida tra Anderson e Coric.