Dopo la grande paura, Roger Federer si ritrova al terzo turno degli US Open 2017 con un enorme punto interrogativo sulle sue condizioni fisiche. Per la prima volta in carriera è stato costretto a chiudere al quinto set i primi due match disputati in un torneo dello Slam, contro Frances Tiafoe e Mikhail Youzhny. Nell'incontro con il veterano russo, Federer ha mostrato nuovamente problemi alla schiena. Rigido, in difficoltà al servizio e nel dare potenza ai suoi colpi, il fuoriclasse svizzero si è salvato grazie agli acciacchi del suo avversario, menomato dal quarto set in poi, in una sfida diventata improvvisamente una sorta di esibizione tra over quaranta.
Eppure in conferenza stampa Federer non vuole dar peso ai problemi alla schiena, che originano dal torneo di Montreal: "Sto bene, meglio che nel primo turno. Sono soddisfatto, l'andamento di questo match non è dipeso dalla schiena, che va bene. Sono molto felice di aver superato quest'ostacolo. Non sono preoccupato per i cinque set disputati in entrambe le partite. Sì, potrei sentirmi più stanco del normale nel prossimo turno, ma va bene così. La mia preparazione agli US Open non è stata ottimale. Sapevo che avrei potuto soffrire all'inizio del torneo, ma sono ancora in tabellone, ho una chance. Penso ancora di poter alzare il livello del mio gioco e diventare più solido: al momento non sto andando così male, ho solo troppi up and down nel corso delle partite. Nel primo turno ho temuto di uscire, ma ora è superato, devo solo guardare avanti. Vero, con un po' di fatica in più, ma l'ho già fatto centinaia di volte: non è qualcosa che mi preoccupa. Ovviamente sarebbe stato perfetto giungere al terzo turno senza perdere un set, come a Wimbledon, ma ora si tratta solo di migliorare il mio tennis. Il match contro Youzhny è molto semplice da analizzare: dipende tutto dalla mia preparazione, perchè non sono quasi mai riuscito a rispondere, e il servizio non è il solito. Ma non mi sono mai praticamente allenato a pieno regime, ecco perchè mi manca ritmo. Quando poi devo giocare, rischio di avere up and down. Perdere una o due volte il servizio in un set non aiuta a trovare solidità. A Wimbledon e negli altri tornei sono riuscito a proteggere i miei turni di battuta, è stato fondamentale, ma anche lì i margini di errore erano davvero stretti. Quando non ci si sente al top, vieni breakkato, perdi dei set, e le partite diventano completamente diverse, anche perchè gli avversari cominciano a salire di colpi, come Mikhail oggi. C'è stata una fase in cui ha giocato davvero bene, ma sono felice di aver trovato un modo per recuperare. Ho vinto sentendomi bene, bella sensazione".
"Avrei dovuto approfittare del fatto di essermi trovato 6-1 4-2 e vincere il secondo set. E' questo il maggior rimpianto del match di oggi. Non sono riuscito a salire due set a zero: in quel caso avrei vinto in tre o in quattro, perchè lui non aveva il servizio per mettermi abbastanza pressione. Avrei giocato in maniera più sciolta. Invece perdere il secondo set mi ha messo in una situazione difficile, sono stato costretto a recuperare, continuando a lottare, credendoci, muovendo le gambe, cercando di trovare energia. Tra la fine del secondo e l'inizio del secondo set ho sentito le gambe pesanti, Youzhny ha iniziato a giocare bene, con il suo slice, il rovescio che tutti conoscete. E' diventato un match ancora più difficile, perchè il campo è un po' più lento del solito ed è difficile fare aces o trovare vincenti al servizio. Vedo comunque diversi elementi positivi in questi primi due turni perchè, come detto, la preparazione non è stata delle migliori. Con il team abbiamo fatto il possibile, analizzando a fondo la situazione: abbiamo fatto una scelta di compromesso, sperando di superare i primi turni, in tre, in quattro o in cinque set. Sono fiducioso di poter migliorare di qui in avanti, aver giocato molto mi aiuterà a trovare ritmo. Conosco bene Feliciano Lopez, so che mi darà fastidio con il suo servizio mancino. Oggi ho iniziato bene, a differenza di quanto fatto nel primo turno, è incoraggiante, devo solo eliminare gli up and down all'interno della partita. Contro Tiafoe ho invece rischiato, non sapevo cosa aspettarmi dalla schiena, c'era la pressione di tornare sull'Arthur Ashe, con un po' di ruggine addosso, senza conoscere il reale livello del mio gioco". Un Federer che risponde anche a una domanda sulla prossima stagione: "Non so se sarà un anno più aperto, dobbiamo prima capire come torneranno i giocatori che sono fermi in questo momento. Potrebbero tornare riposati, con tanti allenamenti alle spalle, ma bisognerà vedere quale sarà il loro ranking. Ci saranno dei tabelloni interessanti, un po' come accaduto con me e Rafa quest'anno in Australia. Prima o poi ci sarà il cambio della guardia, potrebbe essere l'anno prossimo, ma è ancora presto per dirlo".