Secondo impegno americano per Roger Federer. Terzo match sull'Arthur Ashe, nella serata italiana, al termine del confronto tra Pliskova e Gibbs, lo svizzero gioca con Mikhail Youzhny. Federer detiene senza dubbio i favori del pronostico, in virtù di una stagione ricca di successi e di un passato a senso unico con il tennista russo. Due giocatori esperti - Youzhny è un classe '82 - ormai nell'ultima fase di carriera, di fronte per la diciassettesima volta. Il bilancio, netto, dice 16-0 Roger, con otto incontri disputati sul cemento. Nessuna fermata a Flushing Meadows, ma poco cambia. Youzhny ha colpi interessanti, è un tennista di comprovato talento, ma non ha le armi per disinnescare Federer, in generale e soprattutto in un contesto veloce. L'ultimo match tra i due risale al 2015, a Dubai 63 61 Federer. Curiosità, cinque le partite a Dubai tra Roger e Mikhail. 

Youzhny non vive la fase migliore della sua carriera. Tre tornei su terra e repentina eliminazione, poco meglio sul cemento di recente. A Montreal, rientro da LL nel tabellone principale e KO con Coric, a Cincinnati buon percorso di qualificazione - W con Gulbis - ma disco rosso con Ramos Vinolas. Diverso il discorso per Federer. Come accennato prima dell'esordio, stagione regale dello svizzero, a caccia della prima posizione mondiale e del 20^ Slam. A Montreal, finale amara con A.Zverev, complicazioni fisiche a limitare l'incedere del campionissimo. 

Proprio la forma fisica è l'ago della bilancia, non tanto per la partita odierna, quanto per l'intero cammino dello svizzero. I cinque set con Tiafoe, aldilà delle parole di fiducia di Roger al termine, non schiariscono l'orizzonte. Un Federer attento a non esagerare, lucido nel limitare le scorribande e le estreme rincorse. Sembra voler entrare in punta di piedi, senza chiedere tutto e subito. Un controllo della situazione assoluto. 

L'uscita di scena di Kyrgios apre uno spiraglio nella porzione di tabellone di Federer. Feliciano Lopez è l'unica reale insidia prima dei quarti, prima di un possibile duello con Thiem.