Il maltempo costringe gli organizzatori a rivisitare il programma, il mercoledì della racchetta si presenta così estremamente ricco. Incontri di primo e secondo turno si vanno a fondere in un mix potenzialmente esplosivo. Di particolare interesse è l'ultimo match sull'Arthur Ashe, il secondo della sessione serale. Dopo la chiusura del confronto tra Venus Williams e la transalpina Dodin, spazio a Tsonga e Shapovalov. Il francese è da anni nell'élite del circuito, il canadese è in rampa di lancio. Il pronostico, alla luce dei recenti riscontri, risulta incerto. 

Esordio di facile lettura per Tsonga, tre set per cancellare Copil e guadagnarsi l'accesso alla seconda fermata. Un'affermazione che però non cancella le difficoltà delle scorse settimane. L'ultimo risultato di rilievo sulla terra di Lione, amara finale con Berdych. Passaggio a vuoto al Roland Garros, una porzione su erba deficitaria - male al Queen's e a Wimbledon - un ritorno sul cemento avaro di soddisfazioni. Due tornei, Montreal e Cincinnati, due sconfitte d'esordio. Profili simili, i battitori Querrey e Karlovic a stoppare Tsonga. La partita odierna con Shapovalov, che ha come i citati tennisti un servizio importante e a questo abbina maggior creatività, appare complessa. Il canadese raggiunge il secondo turno dopo un percorso piuttosto lungo. Tre match di qualificazione - un solo set concesso a Satral - un'apertura a cinque stelle con Medvedev, altro prospetto della Next Gen. Può incidere nel torneo, sorprendere Tsonga. 

La figura di Shapovalov è sulle copertine da diversi giorni, complice il suo straordinario bottino a Montreal. In Canada, le vittorie con Del Potro e Nadal, lo stop in semifinale con A.Zverev, poi signore della manifestazione. Un incontro, quello con il teutonico, a lungo in equilibrio, a testimonianza delle qualità del canadese. 

Da segnalare, nell'archivio pre US Open, anche due Challenger, fondamentali per il nativo di Tel Aviv. Un'adeguata preparazione, uscite ripetute sulla superficie per trovare il giusto feeling. Semifinale a Granby, titolo a Gatineau, medesimo avversario, Peter Polansky.

Come detto, è difficile indicare un possibile vincitore, ma di certo Shapovalov ha le carte in regola, aldilà della classifica, per regalarsi una notte di gala sul rettangolo americano.