Il ritorno del re. Roger Federer rientra nel circuito per l'ultimo slam di stagione. Il suo percorso è al momento immacolato, titolo a Melbourne, ottavo sigillo a Wimbledon, nel mezzo l'assenza, intelligente, a Parigi. Salto triplo per evitare le insidie del rosso e lucidare la sua racchetta per l'erba. La porzione sul cemento americano riporta in superficie qualche dubbio, non ovviamente sul Federer tennista, quanto sulla tenuta fisica dello svizzero. A Montreal, una versione sbiadita, fino alla finale, compromessa da alcuni problemi alla schiena. Un campanello d'allarme, con conseguente forfait a Cincinnati. "La schiena è al 100%", lo stesso Federer tranquillizza gli appassionati e spaventa i rivali. Si allena da diversi giorni, appare sciolto nei movimenti, ma occorre come sempre attendere la risposta del campo, lo stress della partita.
US Open, anche una questione di numeri. Federer sente di poter prolungare la sua leggenda, arricchendo la bacheca Slam, ma anche tornando in vetta alla classifica ATP, lì dove ora alberga Rafa Nadal, suo unico rivale dopo l'uscita di scena di Murray all'alba del torneo. Federer detiene i favori del pronostico, se non altro per la superficie, affine alla versione 2.0 di Roger, quella offensiva, risolutiva. Un sorteggio non favorevole stuzzica e al contempo apre a possibili sorprese, Federer non può rilassarsi perché il cammino verso la finale è tortuoso. Primo turno con Frances Tiafoe, uno della Next Gen, 19 anni, idolo di casa, spavaldo al punto da sfidare Federer.
Roger, tre sconfitte nell'intero 2017 - due "regali" a Donskoy e Haas, rispettivamente a Dubai e Stoccarda, prima del crollo verticale con A.Zverev a Montreal - ha dalla sua l'unico precedente. In stagione, a Miami, 76 63. Un match importante per lo stesso Federer, in grado di leggere e disinnescare le sortite di Tiafoe. Frances è reduce invece da una buona partecipazione al Western and Southern Open. Terzo turno, con l'affermazione alla seconda tornata con A.Zverev. Disco rosso con Isner, partita in equilibrio. Prima, però, una sola vittoria in nove apparizioni, segno di una maturità e di una continuità ad alto livello ancora da acquisire.
Federer ha ampio margine, ma gioca con una spada di Damocle sulla testa, sa infatti di dover spendere il minimo per assicurarsi un'adeguata condizione nella seconda settimana. Centellinare le energie, muoversi rapidamente, cogliere l'occasione. Esperienza e talento, un frullato per accarezzare New York ed ammaliare Tiafoe, giovane rampante alla corte del Re.
L'incontro è in programma sull'Arthur Ashe nella sessione serale. Il via al termine della sfida tra Mertens e Keys.