Regina a Wimbledon, leonessa a Cincinnati. Garbine Muguruza si presenta all'US Open non da prima testa di serie, ma di certo con i favori del pronostico. Parla il campo, è lei, per personalità e colpi, momento e soluzioni, la prima donna del circuito femminile. Più di Pliskova e Halep, la nativa di Caracas incarna il profilo in grado di dare stabilità a un movimento in perenne oscillazione. L'esordio senza macchia conferma l'assunto, la Muguruza entra in campo concentrata, concede poco, riduce al minimo gli errori, è martello che affonda in suolo americano, lì dove la resistenza della Lepchenko è lieve. Bordate che espongono Varvara, in ritardo e costantemente all'angolo. 60 63.
La Muguruza inizia l'ultimo slam di stagione pallina alla mano. Sfrutta i suoi colpi, sposta la rivale di turno e detta il passo. Nel secondo game, la Lepchenko è già in affanno, 0/30 e baratro imminente. Pregevole il passante incrociato per risalire la corrente. Boccata d'ossigeno illusoria, è lenta, pesante, la Muguruza carica la sua soluzione, pilota la Lepchenko agli estremi del campo, rovescio a stelle e strisce in rete, c'è il break. 20. Scambio prolungato, braccio di ferro, il dritto di Garbine impatta sul rovescio di Varvara, perde le misure l'americana, perde contatto con la partita. Nel quarto gioco, ancora sotto, si aggrappa alla prima, salva la palla break, non la seconda, la Muguruza entra in campo, spinge di rovescio, la Lepchenko si piega per organizzare la replica, è in rete la sua sortita. 40. Preludio al 60, 100% Muguruza con la prima, non c'è spazio per il dibattito.
C'è maggior equilibrio in avvio di secondo ed è soprattutto per merito della Lepchenko. Sfrutta il dritto lungolinea, mette sul rettangolo maggior coraggio. Impatta con convinzione l'americana, strappa due 15 in risposta, tiene egregiamente la battuta, è sulle note di una Muguruza all'apparenza estremamente tranquilla. La spagnola difende il servizio a zero nel terzo gioco, gioca quando può sull'uno-due, propone il contropiede, sollecita i piedi non sempre rapidi dell'avversaria. Chiude il quinto game con uno spartito di qualità e forza. Domina lo scambio, frusta la resistenza della Lepchenko, poi scodella la palla corta di rovescio e controlla il recupero americano. 32. Il punto di rottura poco dopo. La Lepchenko ha il merito di aggiudicarsi un duello difficile sul 15/30, ma non coglie poi l'occasione per chiudere. La Muguruza indovina il lungolinea di rovescio - il falco certifica la bontà del colpo - e concretizza senza farsi pregare. La reazione di Varvara è istintiva, cannonate che piovono in campo spagnolo, schiaffi a un destino scritto. 0/30. 15/40, la seconda palla break è quella giusta, arriva il passaggio a vuoto della Muguruza. 43. Un battito d'orgoglio, un urlo sopito dall'incombente figura della signora di Wimbledon. Rottura a 0, allungo sulla retta d'arrivo. 53, con firma in calce alla partita nel turno al servizio. 63 Muguruza.