Tre italiani in campo, tre italiani a caccia di un pass per il secondo turno. Giannessi, Fabbiano e Lorenzi alla prova US Open, teatro prestigioso, partite sulla carta di difficile soluzione. Alessandro Giannessi sbarca a New York senza un apprendistato sul cemento. Di recente, infatti, semifinale ad Umago, challenger di Cortina e qualificazioni a Kitzbuhel, il tutto rigorosamente su terra, la superficie preferita. Incrocia Gulbis, indecifrabile talento. Non certo scintillante il cammino del lettone, fermato da Youzhny a Cincinnati e da Fucsovics a Winston Salem. Resta però difficile immaginare una sua caduta. Secondo match sul campo n.8.

Thomas Fabbiano attende invece John Patrick Smith. Per l'australiano, buon percorso di qualificazione a Cincinnati, disco rosso al primo turno con Gasquet. Esiste un precedente tra i due, al challenger di Tiburon nel 2014. 61 64 Smith nell'occasione. Fabbiano ha invece in bacheca il secondo turno a Cincinnati - rientro da LL dopo il forfait di Roger Federer, bye d'esordio e sconfitta con Khachanov - e la sconfitta al via a Winston Salem con Edmund. Vale il discorso fatto per Giannessi, sul veloce è certamente costretto ad un atteggiamento difensivo. L'avversario non è di prima fascia, lecito sperare. Quarto match sul campo 14. 

Infine, l'intramontabile Lorenzi. Paolo trova il portoghese J.Sousa. Non un passato confortante, tre partite e tre sconfitte per l'azzurro, battuto in stagione a Kitzbuhel, 61 al terzo. A Winston Salem, secondo turno per Lorenzi, fermato dal giovane americano Fritz con doppio tie-break. Non ha colpi risolutivi, deve quindi affidarsi al suo spirito di sacrificio. Lunghe rincorse, una tenace resistenza. Sousa, 2T a Cincinnati, KO con Sugita, male a Winston Salem, non è ostacolo senza soluzione, tutt'altro. L'incontro appare in equilibrio, giocano in un giardino che non amano. Terzo match sul campo n.11.