Dopo Novak Djokovic, Stan Wawrinka, Milos Raonic e Kei Nishikori, anche Andy Murray rinuncia a partecipare all'edizione 2017 degli US Open, in programma a New York da lunedì prossimo. Il giocatore britannico non ha infatti ancora recuperato dall'infortunio all'anca, patito all'ultimo Roland Garros, su cui ha giocato anche lo Slam di casa di Wimbledon, perdendo nella seconda settimana dallo statunitense Sam Querrey. Ed è proprio dai Championships di Londra che Murray non ha più messo piede in campo, alle prese con una lunga riabilitazione che lo ha costretto a cedere anche la prima posizione nel ranking di singolare, a favore di Rafa Nadal, lo spagnolo ora grande favorito di Flushing Meadows, dati anche i dubbi sulle condizioni dello svizzero Roger Federer. Murray, che ieri era stato sorteggiato come testa di serie numero due, verrà rimpiazzato nella parte bassa del tabellone maschile dal croato Marin Cilic, numero cinque, vincitore a New York nel 2014. 

E' stato lo stesso scozzese a rendere noto oggi il suo forfait dall'ultimo Slam stagionale, in una breve intervista concessa al quotidiano inglese Times: "Ho fatto davvero di tutto per arrivare pronto all'appuntamento con gli US Open - le parole di Andy, riportate da Stuart Fraser - prendendomi diverse settimane di pausa dopo Wimbledon. Ovviamente ho consultato molti specialisti per l'infortunio all'anca: sono stato a riposo, ho fatto riabilitazione, tutto per esserci qui a New York. Sono anche riuscito ad allenarmi negli ultimi due giorni, ma sento ancora troppo dolore per pensare di vincere il torneo, che poi era il motivo per il quale mi trovo qui. In questo momento non voglio rischiare di peggiorare la situazione giocando ulteriormente in queste condizioni. L'unico dubbio era quello di capire se ce l'avrei fatta a recuperare in tempo per Flushing Meadows. Purtroppo sono arrivato qui fuori tempo massimo: forse avrei dovuto prendermi altro tempo di totale riposo". Si tratta ora di comprendere se lo scozzese si sottoporrà a intervento chirurgico o a terapia conservativa. Nel primo caso, la sua stagione 2017 sarebbe da considerarsi prematuramente conclusa, ma anche nell'ipotesi alternativa, non è da scartare l'opzione di rivederlo in campo solo a partire dal 2018. L'ultimo spicchio di annata sembra dunque iniziare e concludersi nella maniera peggiore possibile per Murray, che proprio dodici mesi fa, dopo i quarti di finale raggiunti a New York (k.o. con Kei Nishikori) riuscì a inanellare una serie di successi che lo condussero alla vittoria del Master di Londra e al raggiungimento della prima posizione nel ranking Atp.