Una favorita d'obbligo, Garbine Muguruza, una piacevole sorpresa, Magdalena Rybarikova. Prima semifinale sul campo Centrale, il via alle 14. La spagnola, finalista nel 2015, insegue il primo titolo di un'alterna stagione. Semifinali sparse qua e là, a Brisbane, Roma, Birmingham, nessun acuto. A Wimbledon, la miglior Muguruza, per impronta tecnica e mentale. Un concerto di carattere e qualità, un gioco d'attacco, alla ricerca della perfezione. Pallina profonda e carica, soluzioni estreme per mantenere il costante controllo della partita. Il ritorno, negli ottavi, da un set sotto contro una Kerber tirata a lucido, sintomo di una consistenza acclarata. Due set con la Kuznetsova per prendere, forse, i favori del pronostico. 

 Source: Julian Finney/Getty Images Europe
Source: Julian Finney/Getty Images Europe

La semifinale odierna è ricca di insidie, perché la pressione è tutta sul fronte spagnolo. La Rybarikova, oggi n.87 della classifica WTA, ma destinata a breve a risalire diverse posizioni, è la mina vagante, braccio sciolto e licenza di colpire. Una preparazione perfetta prima dello slam londinese, sortite in tornei minori, come a Surbiton, vittoria in finale sulla Watson, e Ilkley, sigillo con la Van Uytvanck, nel mezzo la semi di Nottingham con la Kerber. A Wimbledon, percorso nobile, la stoccata a Karolina Pliskova - comunque numero uno da lunedì in virtù delle difficoltà di Kerber ed Halep - al secondo turno, 62 al terzo, poi, ai quarti, periodico 63 a Coco Vandeweghe. La conferma di una stabilità ormai raggiunta, nei colpi e nell'approccio. Classe '88, ha l'occasione per riscrivere la sua storia londinese. Dal 2008 al 2016, mai oltre il primo turno, ad eccezione della fortunata edizione del 2015, con l'approdo alla terza tornata. 

Il bilancio, tra Muguruza e Rybarikova, è in perfetto equilibrio, due vittorie per parte. Si ritrovano nel medesimo rettangolo dopo due anni, nel 2015, proprio sull'erba, a Birmingham, 63 61 per la slovacca, quasi un segno del destino.