Roger Federer non brilla, tentenna, ma vince in tre set sconfiggendo Dusan Lajovic nel 2T di Wimbledon. Ora 3T con Mischa Zverev
La camminata contenuta, compassata; il saluto del Re ai suoi adepti più intimi, che lo stringono in un abbraccio virtuale. Applausi, slogan, vessili; lui alza la mano, sorride appena e posa la borsa nel suo angolo. Opposto a lui c'è Lajovic, onesto operaio, offensivista di professione. Nuvole nere raccontano l'inizio di Federer: lento con i piedi, colpi base arrugginiti e da oliare, spostamenti laterali macchinosi e non fruttuosi. In risposta non punge, al servizio singhiozza e fatica a scoccare con merito il primo colpo. Commette vari unforced - tra cui una volèe affossata a rete - e si ritrova a fronteggiare 3 palle break consecutive. Si salva con il servizio e con l'uno-due, ma gli errori di dritto ai vantaggi lo condannano al break. Lajovic come Sciarra Colonna nel cosidetto schiaffo di Anagni; vilipendio alla persona, oltraggio morale; lesa maestà oggi, sfida al papa al tempo.
Ha fretta Federer; colpisce da fondo, lascia andare il braccio, si arma di potenza e forza mentale. Continua a sbagliare, ma allarga un piccolo squarcio nel tennis di Lajovic e ci sguazza dentro: contro break. Chiunque penserebbe ad un calo di nervi e fiducia del serbo, invece oggi Dusan sembra quadrato mentalmente come il Djokovic versione cannibale. Un ping pong di game scarni ed anonimi, pochi colpi da segnalare - su tutti un dritto in corsa incrociato di Lajovic che lascia impietrito Federer - ed un tie-break scritto. Al prolungamento lunghi lampi del Roger migliore: vince subito un braccio di ferro da fondo, mini-break, poi ricama due punti fantastici in ribattuta: rovescio tambureggiante dal centro che alza il gesso e dritto ficcante a chiudere, poi dritto in cross impossibile da replicare. Il servizio fa il resto: set insufficiente, tie-break celestiale
Come fosse una lavatrice, Federer viaggia su più programmi. Ne tocca uno con preponderanza; risparmio energetico con centrifuga finale. Lajovic - però - si mantiene su livelli alti, rischia, ma il dritto fa il dovere. La smorzata con taglio esterno di Federer, il servizio perso dal serbo. L'elvetico torna a disegnare con il back, a togliere peso alla palla, ad affettare prima di scalare le marce lungolinea. Annulla una palla break sul 30-40, cade ai vantaggi non trovando la pallina sullo smash tentato. Rischia il tracollo storico nel successivo game in battuta, quando sbaglia molti colpi di manovra e scivola 0-40. Risale la corrente con il servizio, salva l'ultima palla break con un fantastico cocktail formato da un dritto perforante e smash a chiudere. Ai vantaggi, game. Non si rischia più, si giostra con il servizio, Federer chiude a tre mandate i game al servizio e conquista anche il secondo parziale
Il solco è ormai visibile, mediamente profondo. Lajovic non è più brillante e solido come due set fa, Federer accoglie gli errori ed alza il volume quando necessario. 30-40, errore e break. Una magica volèe di Federer che bacia il gesso, scalda il pubblico e sbalza il serbo fuori dal campo nel tentativo di arpionarla, mentre il set prende al piega svizzera. Il quinto game - difatti - segna la fine; il N°79 è sulla graticola, alza bandiera bianca sul back con taglio esterno e sprofonda definitivamente telecomandando il dritto a rete. E' il preludio alla vittoria, Federer chiude senza patemi
(1) R.Federer b. D.Lajovic 7-6(0) 6-3 6-2