A Wimbledon, si completa il primo turno. Programma ricco, come da tradizione, meteo sulla carta favorevole. Un incedere martellante, si gioca, senza sosta, per superare il primo "tagliando". Nelle pieghe del martedì londinese, tre partite da seguire con interesse. Dominic Thiem è da molti considerato il futuro della racchetta, quantomeno al maschile. Si divide con A.Zverev il trono del futuro. L'austriaco - già tra i primi al mondo su terra - deve ancora dimostrare di essere competitivo sull'erba. La stagione corrente ne è testimonianza. Due brucianti sconfitte, con lo specialista Haase ad Halle e con la sorpresa Ramanathan ad Antalya. Due volte al secondo turno ai Championships, Thiem punta a lasciare un'impronta definita su campi impregnati di storia. Affronta un veterano come Pospisil, in calo ma comunque pericoloso. Braccio pesante, quarti qui nel 2015. Oggi è n.73, ma è stato a ridosso dei primi 20 del mondo nel periodo di maggior luce. Quarta fermata su erba, secondo turno a Nottingham con Djokovic, primo a 's-Hertogenbosch con Cilic, nel mezzo passo falso ad Halle con Brown. Match non scontato, il terzo sul campo n.1. 

Quello tra Del Potro e Kokkinakis è invece confronto di dolore e talento. Una carriera oscurata da problemi fisici, il difficile rientro, ricadute ed interrogativi. L'australiano di Adelaide calca nuovamente il verde di Wimbledon dopo un 2016 sfortunato. Il torneo olimpico, poi il nuovo stop. A Lione, battiti di tennis, KO con Istomin. Su questa superficie, due sconfitte con Medvedev, al Ricoh Open e al Queen's. Proprio in quest'ultimo torneo, il sigillo con Raonic, lampi di un fuoriclasse in divenire. N.486 per il ranking ATP, ma il passato dice altro, parla di un ragazzone in grado di avvicinare l'élite del tennis. Come Del Potro d'altronde, che il tennis, quello vero, lo ha vissuto da vicino. A Stoccolma, nel 2016, un titolo per cancellare delusione e malasorte. Si muove, Delpo, lungo un filo sottile, convive con un fisico provato. Semifinale a Delray, quarti a Roma, manca l'acuto, può essere Wimbledon la sua oasi. Dopo il 3T al Roland Garros, pausa e recupero, bussa al campo n.2 oggi, primo match in programma. 

A chiudere il cerchio, Agnieszka Radwanska. Mosca bianca in un circuito femminile diretto verso forza bruta e colpi da fondo. Fioretto ed alternative per sopperire a un corpo "normale". Dalla finale di Sydney, in avvio di stagione, una profonda descensio. Problemi fisici, carenze mentali. Terzo turno al Roland Garros, prima eliminazioni precoci, ovunque, sul veloce come sulla terra. A Parigi, 62 61 dalla Cornet, lezione alla maestra. Finalista nel 2012, due volte semifinalista negli anni successivi, a Wimbledon spesso trova il suo tennis, colorato di magia. Un incontro sull'erba, 1T ad Eastobourne, schiaffo dalla Davis. Assorbe negatività, non trova il bandolo di un'intricata matassa. Entra ai Championships con la Jankovic, veterana al tramonto di carriera. Nove precedenti, sette in suo favore. Due anni fa, qui, assolo in due set per la polacca. Lo scorso anno, ad Indian Wells, periodico 63 Aga. La Jankovic, maltrattata a 's-Hertogenbosch e Mallorca, non rappresenta ostacolo probante, dipende dalla Radwanska, ancora una volta. Seconda partita sul 2.