Roger Federer è a Wimbledon da alcuni giorni. Dispensa sorrisi, Federer, si allena con attenzione per assimilare le risposte dell'erba londinese. Ritrovare il feeling con il giardino di casa è fondamentale, è il punto di partenza per inseguire l'ottavo titolo ai Championships. Una stagione perfetta per Roger, sorprendente. Due battute d'arresto - a Doha con Donskoy e a Stoccarda con Haas - incidenti di percorso, naturali cali di tensione in un orizzonte di gloria. Quattro titoli, uno slam, due mille, il torneo di Halle, da sempre punto di riferimento per avviare la rincorsa a Wimbledon. Federer è il favorito, per tutti. A proiettare lo svizzero su un ideale trono, non solo l'invidiabile forma a un'età non più freschissima. Il nuovo Federer, d'attacco, piace. Il suo gioco, costantemente in proiezione offensiva, intesa come presa della rete, ma anche come colpo risolutivo per uscire dallo scambio - dritto o rovescio, la differenza è oggi sottile- non ha eguali, il bagaglio tecnico consente a Federer di esplorare soluzioni ai più proibite. Al Federer 2.0, si somma una versione in tono minore dei principali avversari, tanto che, a meno di colpi di scena, il rivale più accreditato appare ancora una volta Nadal, famelico sulla terra, ma da decifrare sul verde, aldilà di un primo turno in carrozza. 

Il sette volte campione bussa alla porta del Centre Court tra qualche ora. Ultimo match in programma sul campo principale. Si inizia, come consuetudine, alle 14, con la prima testa di serie al femminile. Angelique Kerber affronta Irina Falconi, a seguire Novak Djokovic. Il titolo ad Eastbourne può essere la miccia in grado di illuminare il 2017 del serbo. Infine, Federer. L'elvetico deve replicare a un sorteggio non certo accomodante. Dolgopolov - se si parla di primo turno - è rivale estremamente complesso, perché, come Federer, possiede un braccio fuori dal comune. Non ha la continuità dell'uomo di Basilea, ma, se in giornata, può giocare alla pari con i migliori. I precedenti, tuttavia, spengono presagi d'equilibrio. 3-0 Federer, il primo incontro risale al 2010, proprio a Basilea. Ritiro dell'ucraino a un passo dalla sconfitta. Quattro anni dopo, semifinale ad Indian Wells, sigillo di Roger 63 61. Infine, lo scorso anno, a Melbourne, 63 75 61. 

Federer ama giocare contro tennisti "alla Dolgopolov", un incrocio di fioretto in grado di esaltare la classe dello svizzero. Favorito, in larga misura, ma è, come ribadito in precedenza, un esordio. Fondamentale entrare nella partita, mantenere concentrazione ed attenzione, ridurre al minimo lo sforzo. Roger conosce fisico e corpo, non può permettersi partite a lungo raggio se vuole condurre in porto un percorso nobile. "Sto cercando di gestire le mie energie in allenamento, con scambi brevi. Cercherò di arrivare il più fresco possibile al match di primo turno di martedì. Voglio giocare in maniera aggressiva, e per farlo ho bisogno di essere rapido di piedi e veloce di testa. Se riuscirò a riposare abbastanza, penso che potrò giocare davvero un buon tennis. Già in allenamento sto provando un gioco d'attacco, facendo un po' di serve and volley, per assicurarmi di non dover rimanere ancorato alla linea di fondo. Devo solo cercare di mettere in atto il mio gioco, come sto facendo in questi giorni di preparazione". Parola di Federer.