Venus Williams incanta con eleganza e classe il Philippe Chatrier. Scherza, Venere, con il tempo, divina anche al tramonto di carriera. Approda al terzo turno, senza particolari difficoltà, conducendo con personalità il match con la Nara. L'avvio è nipponico, Un doppio fallo, due errori, la Williams cede il servizio ed insegue, sotto 31. Da lì, filotto americano, 5 giochi e una prepotente presa di posizione. L'allungo prosegue anche in avvio di secondo, break al secondo game e conferma pallina alla mano. 30 Venus, con la seconda rottura, nel sesto gioco, a chiudere di fatto la partita. 63 61. 

Esce di scena, invece, la rientrante Kvitova. La ceca cade nella tela di un'indomita Mattek Sands. Manca qualcosa, come naturale, alla Kvitova e lo si evince, soprattutto, al tramonto dei due parziali. Scambio di cortesie in apertura - un break per parte - poi la Kvitova alza il ritmo ed inchioda la Mattek. 32 e 42 a seguire. Perde, Petra, il dritto, il ritorno dell'istrionica ragazza di Rochester rimette in equilibrio la contesa e conduce al tie-break. Anche qui, è la Kvitova a tentare la sortita, dal 42, però, emerge la Mattek, brava a chiudere 7 punti a 5. Nel secondo, lo spartito muta, è infatti la Mattek ad avere la prima parola e a guidare 31 con break. La Kvitova ha ancora le energie per replicare e rimettere la testa avanti, sul 54 e sul 65. Serve un ulteriore tie-break, ma, dal 41 Kvitova, è un monologo a stelle e strisce. 7 punti a 5, per la seconda volta. 

Sam Stosur prevale sulla Flipkens - 62 76(6) - netta è anche la vittoria della Ostapenko, mina vagante da non sottovalutare, sull'olimpionica Puig, 63 62. La Putintseva concede un set alla Larsson, ma esulta al terzo - 63 16 63 - la Tsurenko, con periodico 62, spegne la Makarova. Infine, la Rogers doma la Buyukakcay 76(6) 64.