Negli ultimi due giorni, la situazione attorno ad Andy Murray è diventata decisamente calda. Calda per modo di dire, dato che lo scozzese ha spento i motori già durante Indian Wells (sconfitto da Pospisil), dando poi forfait anche per Miami, a causa di un problema al gomito. Problema, questa la novità principale, che sembrerebbe costringerlo a rinunciare anche al match di quarti di finale di Coppa Davis a Rouen, in Francia. Il forfait per la tre giorni prevista per il prossimo weekend è oramai praticamente una certezza, ma andiamo ad analizzare la situazione con ordine.
Il primo a mettere "bianco su nero" una sensazione già molto viva nell'ambiente è stato l'altro Murray, Jamie, fratello di Andy, che subito dopo il match di ottavi di finale del tabellone di doppio a Miami (vinto contro Paolo Lorenzi ed il suo compagno Sousa) ha parlato proprio della condizione del fratello. "È come se fosse uno strappo nel gomito", le sue parole, seguite da qualche dettaglio in più: "ha detto che riesce a fare tutto ma non a servire, e che non può fare altro che riposare. Ovviamente sarebbe fantastico per la squadra averlo a Rouen, ma non penso che ci sarà. Vedremo cosa succede, ma è reduce da diversi piccoli problemi ed ora è importante che torni in salute". Salute, già, dato che Andy si deve preparare a difendere tutti i punti accumulati in una stagione da sogno, e che in questo momento gli valgono la prima posizione nel ranking mondiale. Jamie, anche lui ai vertici della classifica, nella specialità del doppio maschile, sa bene quanto conti arrivare all'estate in piena salute: "Ha avuto prima l'herpes zoster [il cosiddetto fuoco di Sant'Antonio, ndr], poi il gomito. Ha avuto anche l'influenza, un paio di giorni dopo essere uscito da Indian Wells. Penso debba solo ristabilirsi e trovare la forma giusta per i prossimi mesi perché ci sono tanti tornei importanti da giocare".
All'indomani di queste importanti indicazioni, arrivano pubblicamente le convocazioni di Leon Smith: il capitano del Team UK di Davis Cup ha scelto di lasciare fuori la stella della selezione, per puntare su Dan Evans, Kyle Edmund, Dominic Inglot e lo stesso Jamie Murray. Tuttavia, la porta è aperta fino a giovedì prossimo, quando dovranno essere consegnate le convocazioni ufficiali, ma nonostante questo un recupero-lampo, col rischio di una ricaduta, sembra essere l'ultima delle possibilità, considerata anche la fiducia dello stesso Smith nei suoi uomini: “In Dan e Kyle abbiamo due tra i primi cinquanta singolaristi del mondo, che migliorano continuamente e che hanno alle spalle partite nel Tour in cui sono stati capaci di battere avversari con un ranking migliore. Jamie e Dom invece collaboreranno ancora come doppisti, e scenderanno in campo con molta più sicurezza dopo aver conquistato le vittorie chiave già contro Serbia e Canada." L'ex-coach personale di un giovanissimo Andy Murray ha però espresso anche la sua preoccupazione riguardo agli avversari: "Fronteggiare la Francia in Coppa Davis è un test durissimo per qualsiasi gruppo di giocatori e questo quarto di finale non fa eccezione. Rispetto a tutte le altre nazioni hanno sicuramente la squadra più profonda in assoluto".
I precedenti sorridono ai britannici: nel 2015, sempre quarti di finale, si giocò al Queen's, ed i sudditi della regina sbancarono la concorrenza per 3-1, andando poi a vincere il primo trofeo in 79 anni, in finale, contro il Belgio. Quest'anno, invece, Edmund e compagni hanno già sconfitto (senza Murray) il Canada di Pospisil per 3-2 ad Ottawa. In semifinale, aspetterebbe la vincente tra Serbia e Spagna.