Una nuova avventura, ricca di attesa e interrogativi. Tathiana Garbin guida l'Italia di Fed Cup. Esame di riparazione, si riparte dal secondo gruppo mondiale, contro la Slovacchia. Fondamentale cancellare il recente tracollo, risalire nella nobile sfera che accoglie le migliori nazionali al mondo. Si gioca a Forlì, sul rosso, senza Vinci e Giorgi. La rinuncia di Roberta, la querelle di Camila con la Fit. Senza i due migliori talenti del momento, l'Italia scende quindi in campo per difendere la sua storia. Avversario, sulla carta, abbordabile, occorre però fornire una prestazione di livello, per carattere e tennis. Garbin si affida all'esperienza di Errani e Schiavone, all'ultimo anno nel circuito, e all'entusiasmo giovanile di Paolini e Trevisan. 

Si gioca, come di consueto, nell'arco di due giorni. Il primo singolare oggi alle 15, a seguire il secondo. Domani, ultimi due singolari in programma ed eventuale doppio per dirimere la contesa. Ad aprire la sfida, Schiavone e Cepelova. Due i precedenti, l'ultimo nel 2014 a Hong Kong. Ai quarti, affermazione della leonessa milanese. Stagione complessa per la Schiavone, a caccia ancora del primo successo nel tabellone principale di un torneo WTA. Fuori a Brisbane nell'ultimo turno di qualificazione, poi al 1° turno a Hobart, a Melbourne e a Taipei. Discorso simile per Sara Errani. Sarita gioca per la prima volta in carriera con la classe '96 Sramkova, brava a raggiungere il main draw nel primo slam dell'anno. Una lunga pausa, per la Errani, per recuperare la miglior forma fisica in vista del 2017, poi, a Melbourne, nuovo stop, prima del secondo turno. Nuove paure, ansie che complicano il cammino. 

Tra Italia e Slovacchia un precedente importante. Nel 2002, semifinale nel Gruppo principale, presenti Schiavone e Hantuchova, ancora oggi in campo. 1-0 Italia, con il sigillo della Schiavone, poi striscia slovacca e chiusura prima del doppio. Husarova e Hantuchova a spingere le azzurre fuori dalla competizione. Chance di riscatto, quindi, all'alba di un nuovo corso tecnico. "Ci vorrà pazienza", parola di Tathiana Garbin.

Il programma 

Italia - Slovacchia: