Praticamente perfetto. Un Roger Federer formato extra-lusso annienta letteralmente il numero 10 del seeding Tomas Berdych in un ora e mezza nel terzo turno degli Australian Open 2017. Match rapidissimo in cui lo svizzero non ha fatto mai entrare in partita l'avversario, inaugurando ogni set con un break iniziale e volando altissimo col servizio. 6-2, 6-4, 6-4 il risultato finale per un RF da 40 vincenti (oltre il doppio rispetto ai non forzati) che raccoglie il 95% dei punti sulla prima di servizio dominando letteralmente il gioco in rapidità e qualità. Nella seconda settimana, in ottavi di finale, il 17 volte campione slam affronterà Kei Nishikori.
Sull'onda del pubblico di Melbourne, i primi game scivolano lisci seguendo il regime del servizio. Appena tre punti alla risposta, poi iniziano i problemi per Berdych: due non forzati di dritto regalano altrettante palle break sul 2-2. Sulla prima, Federer disegna il campo da fondo e conquista il game, per poi spingere sull'acceleratore e portare a casa rapidamente il 4-2 con due ace. Il ceco continua a faticare a trovare la prima, e le risposte molto aggressive dell'avversario trascinano il primo game ai vantaggi; stavolta è la dea bendata ad aiutare RF, premiato dal nastro su un back di rovescio che vale il secondo break. In ventisei minuti, un appannato Tomas Berdych è travolto dalla rapidità di Federer: il primo set si chiude dunque con lo score di 6-2.
Stesso copione nel secondo set: al primo turno di servizio il ceco ritrova seconde di servizio ed errori da fondo, e Federer non si fa pregare prima di piazzare la risposta in slice che pizzica il dritto fuori giri dell'avversario: è subito break. Lo svizzero sembra totalmente a suo agio in campo, ma Berdych fa capire di non voler recitare solo la parte dello sparring partner, e si aggrappa alla battuta per reggere l'onda d'urto di uno scintillante RF. Per il numero 10 del seeding arrivano diversi giochi di tranquillità al servizio, ma in risposta trova solo le briciole: Federer disegna il campo da fondo e si sposta in maniera estremamente agile riuscendo sempre a guadagnare un tempo di gioco. In poco meno di un'ora di gioco, lo svizzero sale due set a zero senza neanche aver concesso neanche l'ombra di un palla break.
Ad inizio del terzo parziale, l'incubo si ripete: Berdych trova due ace macchiati da un doppio fallo, ma soprattutto deve incassare due rovesci fantascientifici di un Roger Federer praticamente perfetto. Tutta in piedi la Rod Laver Arena, altro break per l'ex-numero 1 del mondo. Sul 2-1 arriva una micro-occasione per il ceco, sopra 15-30 sul servizio avversario, subito spazzata via da una coppia di ace. RF continua a muovere l'avversario come un burattino, anche di rovescio, conquistando agevolmente altri due turni di servizio, ma Berdych rimane a ruota per sperare in un blackout che lo rimetterebbe in partita. Lo svizzero raccoglie ancora i frutti della battuta ed in un amen vola sul 5-3, prima del game più lungo della partita, conquistato non senza fatica da Berdych. Dall'altra parte, però, c'è una Federer di lusso: game a 15 e match portato a casa in novato minuti tondi per il sublime fuoriclasse elvetico.