Al quinto tentativo della sua storia tennistica, l'Argentina ha vinto la Coppa Davis. E lo ha fatto nel modo più rocambolesco possibile, fuori casa, tirandosi su dall'abisso dove la Croazia di Marin Cilic l'aveva spedita. Proprio Cilic - a un set dal trionfo in patria - si è arreso a Juan Martìn Del Potro, dopo essere stato avanti di due set a zero. La rimonta di Delpo ha galvanizzato e caricato a pallettoni Federico Delbonis, autore di una prestazione perfetta contro il dead man walking Ivo Karlovic, presentatosi sul veloce indoor della Arena Zagreb come un condannato che andava incontro a un destino ineluttabile.
Il trionfo albiceleste è quello di un'intera squadra, non solo del suo giocatore più rappresentativo, decisivo sia in Gran Bretagna che in finale. Non manca di sottolinearlo il capitano Daniel Orsanic, che in conferenza stampa elogia i suoi ragazzi: "Per me è un grande onore essere il capitano di un gruppo di simili professionisti. Quanto fatto da Del Potro è qualcosa di straordinario, lui rappresenta il nostro paese con grande orgoglio e ha mostrato a tutti che giocatore fantastico sia. La sua vittoria ha dell'impossibile, mentre Federico (Delbonis, ndr) ha giocato la partita perfetta nel momento più importante, al top su ogni palla contro Karlovic. Sì, credo che sia stato il miglior match della sua carriera. Abbiamo fatto tutti la nostra parte, sapevamo che avremmo potuto perdere, ma i ragazzi oggi sono stati eccezionali". E Delbonis è consapevole di aver regalato una gioia immensa ai suoi connazionali: "E' un sogno che diventa realtà: abbiamo giocato con il cuore, per la nostra nazione, abbiamo dato tutto, è fantastico. Siamo un gruppo di ottimi giocatori, il capitano ha scelto me per il singolare, ma chiunque altro sarebbe stato pronto per fare la sua parte e salire di livello per vincere questa sfida. E' senza dubbio la mia vittoria più importante per l'Argentina".
L'eroe tra i sudamericani resta comunque Juan Martìn Del Potro, a un passo dal ritiro solo un anno fa e ora con la Coppa Davis tra le braccia: "Sono entusiasta per aver vinto un match tanto importante per la mia squadra - le sue parole - contro Cilic ho giocato molto meglio dal terzo set in poi, il mio dritto è andato via via migliorando, così come i miei altri colpi da fondo campo. Sono rimasto positivo per tutto il corso della partita e non mi sono lasciato andare neanche dopo aver perso i primi due set. E' stato un match emozionante, ora sono esausto, ma è una delle vittorie più belle della mia carriera". Umore opposto sulla sponda degli sconfitti, con Marin Cilic inconsolabile dopo aver perso una chance clamorosa per alzare al cielo l'insalatiera più famosa al mondo, in mezzo alla sua gente. "E' una sconfitta durissima da digerire per me - dice il numero sei al mondo - nonostante il mio livello di gioco sia stato buono e all'altezza della situazione. Sono molto deluso, ma non ho rimpianti perchè ho dato tutto ciò che avevo. Oggi era la classica giornata in cui doveva finire così". Realista e obiettivo il capitano dei croati, Zeljko Krajar: "Siamo stati a un solo set di distanza dal vincere la Davis, ma sapevamo che Del Potro avrebbe potuto rimontare: ha cominciato a prendere rischi, non aveva più nulla da perdere, ed è in quel momento che è diventato pericolosissimo. Purtroppo negli ultimi tre set Marin non ha servito come aveva fatto nei primi due, ma ora non possiamo far altro che congratularci con l'Argentina e con Del Potro per aver ribaltato la partita. Noi abbiamo fatto quanto potevamo, ma sfortunatamente non è bastato".