Come ogni lunedì, il supercomputer ha fatto i suoi calcoli per stabilire le nuove classifiche maschili (Emirates ATP Rankings) e femminili (WTA Rankings) del tennis mondiale. I rankings tengono conto degli ultimi dodici mesi esatti, assegnando un punteggio ad ogni giocatore che partecipa a tornei del circuito maggiore, challenger o futures, in relazione all'avanzamento ed all'importanza del torneo. I tanti punti messi in palio dagli US Open hanno provocato un piccolo terremoto anche in zona top 10, mentre continuano a faticare gli italiani.

CLASSIFICA ATP (12.09.2016)
Nonostante la finale persa (1.200), Nole Djokovic rimane saldo al primo posto, forte dei suoi 14.040 punti, mantenendo lungo il distacco su Andy Murray (9.485) e Stan Wawrinka, fresco vincitore del terzo slam e tra i più impegnati quest'anno con ben 23 tornei che contribuiscono ai suoi 6.260 punti.
Dietro, invece, la bagarre è più interessante: scende Federer, che sostituisce uno 0 (fermo per problemi al ginocchio operato, fino al 2017) alla finale dello scorso anno. L'elvetico è al settimo posto e si vede scavalcato da Rafa Nadal, che guadagna 90 punti grazie all'eliminazione agli ottavi per salire a quota 4.970, tallonato dal brillante Kei Nishikori (4.875), balzato avanti di due posizioni solo questa settimana. Stabile Milos Raonic, sesto a 4.760, mentre vola in avanti Gael Monfils, che per la semifinale persa con Djokovic scavalca con un balzo Tsonga, Cilic, Thiem e Berdych: LeMonf raggiunge così il doppio obiettivo di rientrare nella top 10 e di riprendersi il titolo di numero uno di Francia. A proposito di transalpini, può stappare lo spumante Lucas Pouille, che dopo lo scalpo di Nadal e gli applausi di tutti gli addetti ai lavori porta a casa anche il best ranking e la prima apparizione in top 20 (18°) della carriera. Ventiseiesimo invece Feliciano Lopez, che perde ben otto posizioni rimpiazzando i quarti dello scorso anno con una sorprendente eliminazione al secondo turno per mano di Joao Sousa. 
Tra gli italiani, l'encomiabile Paolo Lorenzi porta a casa un set contro Andy Murray in un terzo turno che gli vale 90 punti: quanto basta per il 35° posto in classifica. E' il miglior professionista azzurro. Continua a cadere invece Fabio Fognini: il ligure perde altre cinque posizioni e scivola fuori anche dai primi quaranta (43°), mentre Andreas Seppi, non in un buon momento, è addirittura ai margini della top 100 (92°). Menzione d'onore per Juan Martin del Potro: il gigante di Tandil, invitato con una wild card, è riuscito a combattere fino ai quarti di finale contro Stan Wawrinka, che gli hanno permesso di (quasi) raddoppiare i suoi 360 punti: l'avanzamento di 78 (SETTANTOTTO) posizioni lo riporta al sessantaquattresimo posto, e prevedibilmente l'ex-campione di New York tornerà presto ad essere testa di serie nei tornei che contano, in cui ad ora è una vera e propria mina vagante.

CLASSIFICA WTA (12.09.16)
Crolla il regno di Serena Williams. La notizia, nuda e cruda, che oscura tutto il resto, è questa: le donne hanno una nuova numero uno e si chiama Angelique Kerber. La statunitense cede lo scettrro dopo 186 settimane consecutive, eguagliando il record del "mandato" di Steffi Graf tra agosto 1987 e marzo 1991. Per la tedesca, a ventinove anni, è la prima esperienza in cima al Ranking WTA. 8.730 i suoi punti, contro i 7.050 della rivale. Dietro congelata la top five, con Garbine Muguruza terza (5.830) e Agneska Radwanska subito dietro (5.815). Più lontana la rumena Simona Halep, che rimane quinta a 4.801. La rivoluzione però la fa Karolina Pliskova, ceca classe 1992, che con la finale di Flushing Meadows guadagna cinque posizioni per raggiungere il best ranking personale (6°), e scalzare Venus Williams. Torna in top 10 anche Suarez Navarro, ottava a 3.330, davanti alla giovanissima Madison Keys (3.286), ed a Svetlana Kuznetsova (3.250). 
Due grandi esclusioni dalla top 10 sono quelle di Vika Azarenka, undicesima dopo uno scivolone di quattro posizioni, ma soprattutto di Roberta Vinci, costretta a rinunciare alla marea di punti della finale persa contro Flavia Pennetta nel 2015 proprio agli US Open: la tarantina rimane la prima italiana, ma scivola dal settimo al quindicesimo posto. Anche tra le donne si rivedono visi conosciuti, come quello, meraviglioso, di Caroline Wozniacki, danese ex-numero uno del mondo che mangia quarantacinque posizioni alle avversarie e torna in top 30 (29°).
Guardando nel nostro giardino, sono quattro le azzurre nelle prime cento: oltre alla già citata Vinci, si posizionano anche Sara Errani (35°), Camila Giorgi (77°) e Francesca Schiavone (94°), con le prime due in calo rispettivamente di otto e dieci posti.