La vigilia dei quarti di finale di Coppa Davis 2016 è scandita dalle parole di Juan Martin Del Potro, l'uomo più atteso della sfida di Pesaro tra Italia e Argentina. Il campione da Tandil, rivelatosi definitivamente al grande pubblico nel 2009 vincendo l'Open degli Stati Uniti in finale su Roger Federer, torna a far parte della squadra di Davis ad anni di distanza dall'ultima volta. Gravi problemi al polso sinistro lo hanno infatti costretto a due stagioni di pressochè totale inattività, il biennio horribilis 2014-2015. La sua ultima apparizione ad alti livelli è datata infatti novembre 2013, quando fu eliminato dal Masters di fine anno (Londra, O2 Arena) proprio da Federer.

Da quel momento è iniziato un lungo calvario per il buon Del Potro, fatto di interventi chirurgici e difficili riabilitazione, che solo da qualche mese sembra essersi concluso. Nella stagione in corso il gocatore argentino è tornato a disputare grandi tornei, dai Master 1000 sul cemento nordamericano ai tornei dello Slam come il Roland Garros e Wimbledon, dove è giunto fino al terzo turno dopo aver demolito Stan Wawrinka (sconfitta poi con il francesino Lucas Pouille). Difficile dire quanto manchi a Del Potro per ripresentarsi al top della condizione, atletica e tecnica, quella che lo aveva portato ad essere il quinto Beatle nell'era dei Fab Four. L'ennesimo nuovo inizio riparte intanto dalla terra rossa di Pesaro, dove Delpo giocherà il doppio con Guido Pella nella giornata di sabato: "Per me è una novità disputare il doppio - le parole dell'argentino riportate dal quotidiano La Naciòn - ma sarà divertente, Guido è un ottimo giocatore e un ragazzo molto simpatico. Negli ultimi tempi ho fatto tanti passi in avanti, che mi hanno indicato che la direzione che ho preso è quella giusta. I miglioramenti sono evidenti e notevoli, nonostante la rapidità non sia ancora quella dei bei tempi. Ma sapevo che il ritorno sarebbe stato così. Ho dovuto aspettare molto per tornare a giocare a tennis e rivivere l'atmosfera della Davis. Essere qui, convocato per una sfida di quarti di finale, è già qualcosa di importante per me. Tutto quello che verrà quest'anno sarà molto importante: sono felice perchè si tratta di un premio per non aver mai mollato". 

"Tutti sanno che la terra rossa non è la mia superficie preferita, e con Dani Orsanic (il capitano) abbiamo deciso di farmi giocare solo il doppio. Lui conosce tutti gli sforzi che ho fatto per tornare sin qui, ma sa anche che la superficie mi penalizza. Per fortuna abbiamo altri giocatori molto competitivi sulla terra, mentre il mio obiettivo è quell di migliorare gradualmente la mia condizione. Sono cambiate molte cose da quando mi sono infortunato, sono stato anche vicino al ritiro per la gravità della lesione, quindi potete immaginare quanto mi sentissi lontano dal tennis. Ma ora sono tranquillo: mi sto godendo tutto ciò che mi sta capitando in questo ritorno. Pochi giorni fa ho battuto a Wimbledon Stan Wawrinka, il numero cinque al mondo, ora ho l'occasione di giocare in Davis, condividendo questa esperienza con i miei compagni e con il capitano. E' come se stessi tornando a vivere. Contro l'Italia sarà una sfida equilibrata, la Davis è sempre particolare, spesso ci sono sorprese e i favoriti vanno in difficoltà. Tutte le partite saranno molto equilibrate, non c'è un giocatore che possa assicurare i due punti alla sua squadra. Dopo quest'incontro penserò soprattutto alle Olimpiadi. A Rio ci saranno condizioni particolari rispetto a Londra 2012, quando riuscì a conquistare la medaglia di bronzo. Quattro anni affittai una casa vicino Wimbledon e ci portai tutto il mio staff, preparandomi come mai prima. Quest'anno sarà diverso, ma darò comunque tutto".