Nelle precedenti dieci semifinali disputate a Wimbledon, Roger Federer non aveva mai perso. Ed è forse questo uno dei motivi per i quali la sconfitta di oggi contro Milos Raonic fa "davvero male", per usare la stesse parole pronunciate dal fuoriclasse svizzero in conferenza stampa. Avanti due set a uno, sul 5-6 e servizio, con lo score di 40-0, a un passo da un altro tie-break, la testa di serie numero tre di questa edizione dei Championships ha commesso due doppi falli, finendo poi per perdere parziale e match, anche a causa di un problema fisico alla gamba sinistra. E poi, quel prolungato saluto al campo centrale, che in molti hanno interpretato come l'addio al Tempio del sette volte campione di Wimbledon.
Ma il fuoriclasse elvetico, intervenuto in conferenza stampa al termine della semifinale, ha negato di essere giunto al passo d'addio sull'erba di Londra: "Spero di tornare a giocare sul centrale - le sue prime dichiarazioni a caldo - sono rimasto a guardare la folla sugli spalti in segno di ringraziamento nei confronti del pubblico, per il supporto di tutta quella gente e per le sensazioni che mi hanno fatto provare per tutto il corso del torneo. Quest'anno sono stato davvero fortunato a giocare tutte le mie partite sul centrale, non è qualcosa che do per scontata. Poi ho aspettato Milos prima di uscire, farlo è stato giusto e rispettoso nei suoi confronti. Qui funziona un po' come ai vecchi tempi, si esce insieme, nello stesso momento, si saluta la folla e poi si lascia la scena al vincitore proprio alla fine. Ecco perchè sono rimasto sul centrale, non perchè pensi che questo sia il mio ultimo Wimbledon. Sì, voglio essere chiaro, spero di tornare su questo campo. Quando gioco qui e sono ai Championships, ovviamente è un sogno pensare di vincere il mio ottavo titolo. Wimbledon è molto importante per me, ma non è l'unico motivo per cui gioco ancora a tennis, altrimenti adesso dovrei mettermi in una cella frigofera e uscirne solo tra dodici mesi. Non è questo quello che farò, non l'ho mai fatto. Siamo abituati a disputare oltre sessanta partite in un anno, a viaggiare per il mondo, per raggiungere anche altri risultati. Vincere qui non è tutto, ci sono molti altri obiettivi da centrare oltre Wimbledon".
Sul match appena conclusosi, Federer si mostra molto deluso: "Sono arrabbiato con me stesso, è una sconfitta che fa male, perchè avrei potuto tranquillamente vincere. L'ultimo game del quarto set è inspiegabile anche per me, come lo è commettere due doppi falli consecutivi in un momento così importante. Ho aiutato io Milos a rientrare in partita, anche se lui ha giocato bene. Ora ha finalmente la sua occasione, e potrà sfruttarla se continuerà a servire in questo modo". Sull'eventuale finale tra Murray e Raonic, lo svizzero non si sbilancia: "Credo che sarà un match duro per entrambi, anche se Andy mi pare abbia vinto sei precedenti ed è un ribattitore diverso da me. Ma tutti noi guardiamo lo sport perchè non si sa mai come un partita potrà andare a finire. Sì, Andy è probabilmente favorito, e lo sarebbe stato anche contro di me. Il mio torneo? Sono arrivato qui senza grandi aspettative, poi gradualmente sono riuscito a giungere quasi in fondo, non è andata così male. Oggi non ho giocato in maniera straordinaria, ma è qualcosa che devo accettare. L'infortunio nel quinto set? Non so ancora di cosa si sia trattato, e sinceramente non mi interessa neanche. Mi incoraggia però il fatto di essere arrivato così lontano nel torneo, sia per il resto della stagione che per il prosieguo della mia carriera. Con tutti i problemi fisici che ho avuto quest'anno, ora mi interessa principalmente stare bene. Credo che il problema di oggi non sia nulla di grave, ma ne saprò di più domani mattina quando mi alzerò dal letto".