Chissà per quanto rimuginerà, Yaroslava Shvedova, sulla giornata di oggi. Su una partita persa quando perlomeno un'altra storia era possibile scriverla, su un tie-break dominato fino al 5-2 mentre dall'altra parte della rete Venus Williams annaspava in difficoltà sotto le bordate della kazaka di Mosca.
Da quel momento in poi, però, la luce di Slava - come si fa chiamare - si è spenta, con sommo gaudio di Venus, che impatta sul 5 pari e poi mette la freccia per prendersi la prima frazione con il punteggio di 7-6. Questo, molto meglio di altre situazioni, potrebbe essere l'Instagram della partita di oggi, la chiave di volta di un match che, dopo quel punto, si è trasformato in una picchiata verso la semifinale per la Williams. Troppo forte la delusione e il rimorso per quell'occasione sprecata, in un mare magnum di errori, per provare a dare un finale diverso alla storia. Il 6-2 che appare sul tabellino ne è del resto prova inconfutabile.
Partita decisamente bruttina, quella andata in onda sul Campo 1 di Wimbledon, sotto gli occhi attenti di mamma Oracene Williams. Tanti gli errori dall'una e dall'altra parte, soprattutto nel primo set, con Shvedova che pure riesce a brekkare Venus, senza però poi riuscire a godere del prezioso tesoretto nel game successivo, dove viene immediatamente racciuffata. Il tie break decisivo è storia già nota. Scampato il pericolo e incassato il set per grazia dell'avversaria, Venus ha poi messo il carico suo personale, alzando l'asticella del gioco e facendo calare definitivamente il sipario sulla pratica Shvedova nell'ottavo game del set, spegnendo subito l'ultimo sussulto di vita - sportiva - della kazaka.
Per lei si spalancano nuovamente le porte delle semifinali, sette anni dopo l'ultima volta datata 2009. Fra lei e la finalissima, ci sarà il duro ostacolo Angelique Kerber. Ma a 36 anni e malgrado tutti gli acciacchi, la Venere del tennis è pronta a stupire ancora una volta tutti quanti.