Pochi sussulti sul centrale di Wimbledon al passaggio di Roger Federer nel Manic Monday. L'elvetico, atteso ad una risposta concreta contro il primo avversario degno di nota, non ha fallito, archiviando la pratica Steve Johnson in tre set ed in poco più di un'ora e mezza. Due accelerazioni, a metà primo set ed in apertura di secondo, per mettere in chiaro le cose in campo, prima di gestire l'ultimo parziale con la solita calma serafica. Per Federer primo ostacolo verso la finale superato, adesso sulla sua strada il croato Marin Cilic, mercoledì sul centrale.
Primi giochi di studio e di approccio alla gara, con Johnson che dimostra di non pagare affatto l'impatto con il Centrale dell'All England Club. Le prime palle break, nel quinto gioco, sono per lui, ma Federer le annulla grazie al buon apporto del servizio. L'elvetico riesce ad archiviare il game negativo e ritrovare, fin da subito, il feeling giusto con i colpi da fondo campo, che costringono lo statunitense a molteplici gratuiti. Tre di fila di dritto e la stop volley in rete danno il là al parziale di quattro giochi a zero che archivia la pratica del primo set, con Federer che lascia andare il braccio.
Lo svantaggio destabilizza le certezze di Johnson, non più solido al servizio ed incisivo da fondo campo. Inoltre, quando chiamato a rete, il ventiseienne americano, numero ventinove del mondo, fatica tremendamente, chiudendo raramente il punto. E' ancora una volèe in rete, dopo l'ennesimo turno al servizio ai vantaggi, al crepuscolo del terzo gioco, a regalare il break ed il vantaggio allo svizzero nel secondo set. Roger aggredisce in risposta, soprattutto sulla seconda morbida ed agevole dello statunitense, che invece racimola le briciole sulle battute dell'elvetico.
Quando tutto sembra andare per il meglio, ad inizio terzo set l'unico passaggio a vuoto della gara di Federer, che cede il servizio nel quarto gioco complici un paio di sbavature. Una gara completamente in controllo rischia di essere compromessa in pochi attimi, ma Johnson non ne approfitta. Roger torna ad arrotare e tagliare la palla come nei primi due parziali, mettendo nuovamente in difficoltà l'avversario e costringendolo a cedere per la quarta volta il servizio. L'elvetico non approfitta delle due occasioni per tagliare la testa al toro nel settimo gioco, quando spreca due palle break, rimandando la pratica a qualche minuto più tardi e chiudendo nell'undicesimo gioco la contesa con un lob di rovescio che si poggia docilmente sulla riga.
R. Federer b. S. Johnson 62 63 75