Il secondo lunedì di Wimbledon è da sempre la giornata più interessante dell'intero torneo. Si disputano infatti oggi tutti gli incontri di ottavi di finale del tabellone maschile e femminile. Tra gli uomini, la novità di questa edizione dei Championships è l'assenza del numero uno al mondo Novak Djokovic, che presidiava la parte alta del seeding, sconfitto al terzo turno dall'americano Sam Querrey.
E proprio il bomabardiere a stelle e strisce Querrey ha una grande occasione per raggiungere i quarti dello Slam londinese: suo avversario sarà infatti oggi Nicolas Mahut, per un match in programma come seconda partita sul campo diciotto. Il francese ha dalla sua una migliore attitudine all'erba (ha vinto in Olanda poche settimane fa) ma dovrà fare attenzione al servizio del californiano, determinante contro Djokovic. Ma chi potrebbe avvantaggiarsi maggiormente dell'eliminazione precoce del serbo è senza dubbio il canadese Milos Raonic: la testa di serie numero sei di questa edizione dei Championships deve infatti prima superare l'ostacolo David Goffin (sempre competitivo il piccolo belga, anche su erba), per diventare così il favorito numero per l'approdo nella semifinale della parte alta. Raonic sarebbe infatti nettamente favorito in quarti sia contro Querrey che contro Mahut. Sorride ovviamente anche Roger Federer, il fuoriclasse elvetico oggi avversario dell'americano Steve Johnson, ora liberatosi dello spauracchio rappresentato da Nole, vincitore contro di lui nelle ultime due finali dei Championships. In quarti Federer preferirebbe trovare - con ogni probabilità - Kei Nishikori piuttosto che Marin Cilic. Più gestibile infatti il tennis del nipponico rispetto a quello del croato, che allo svizzero ricorda peraltro la semifinale persa agli US Open 2014. La classifica, i precedenti (e la logica) sembrano proporre dunque un duello tra Federer e Raonic venerdì prossimo, anche se le sorprese sono sempre dietro l'angolo, come già ampiamente dimostrato dalla prima settimana.
Nella parte bassa è Tomas Berdych a trovarsi in una posizione favorevole. Complice l'eliminaizone di Thiem e Wawrinka, il ceco, qui finalista nel 2010, ha un tabellone di certo non proibitivo per giungere tra i primi quattro del torneo. Prima il connazionale Jiry Vesely, ex baby prodigio che in questa stagione si è già tolto la soddisfazione di battere Novak Djokovic nel Master 1000 di Monte-Carlo, poi eventualmente ai quarti l'australiano Bernard Tomic o il francesino Lucas Pouille, con quest'ultimo che ha fatto fuori il redivivo argentino Juan Martin Del Potro. Inizia invece oggi il vero torneo dell'idolo di casa Andy Murray, numero due al mondo e finora opposto ad avversari per lui abbordabili. Già Nick Kyrgios, che a Wimbledon eliminò Rafa Nadal due anni fa, rappresenta un test probante, esattamente come chi dovesse uscire vincitore nel derby francese tra Richard Gasquet e Jo-Wilfried Tsonga. Lo scozzese avrebbe forse poi il compito più agevole proprio nella eventuale semifinale, contro Berdych o Tomic (Vesely e Pouille permettendo). Insomma una finale Federer-Murray (già vista a Wimbledon nel 2012, con vittoria dello svizzero) è forse ciò che si augurano di vedere organizzatori e tifosi, ma nulla è scontato, anche tenendo in considerazione le condizioni di forma di alcuni dei favoriti ancora in corsa.