La calma è la virtù dei forti e, quest'oggi, è stata l'arma con la quale Juan Martin Del Potro è riuscito a battere - in rimonta - Stanislas Wawrinka, tornando a vincere sul Centre Court di Wimbledon dopo quasi due anni. Troppi gli errori dello svizzero, fatali soprattutto nel tie-break del terzo set e nella seconda metà del quarto parziale. Del Potro si conferma solido anche sul rovescio, oltre che in battuta e con il suo colpo migliore, il dritto. Con il cuore, e con gli attributi, l'argentino supera il più quotato avversario, accedendo così al terzo turno.
L'argentino inizia il match a rilento, con le marce bassissime, pagando forse lo scotto dell'emozione e fin troppi errori con il colpo migliore. Il dritto tradisce Del Potro nel secondo turno al servizio, quando Wawrinka si apre la strada al break che segna profondamente il primo parziale. L'elvetico invece si dimostra saldo e tranquillo al servizio, aggressivo da fondo campo con i colpi di rimbalzo, lasciando le briciole all'avversario che stenta ad entrare in partita. Due scelte scellerate a rete ed un doppio fallo aprono - nel nono gioco - la porta della rimonta e del contro-break a Del Potro, ma con il servizio ed il dritto lo svizzero porta a casa il set.
Nonostante le difficoltà a scambio inoltrato, Del Potro riesce a tenere i suoi turni di servizio approfittando della crescente percentuale di prime in battuta, con l'elvetico che fatica a leggerne la traiettoria. Di contro, Wawrinka, dopo aver sprecato una palla break nel terzo game, ne concede una a sua volta. Rispetto all'epilogo del primo set, stavolta il servizio fa cilecca, concedendosi addirittura con un doppio fallo. Il venisettenne di Tandil ringrazia e consolida il vantaggio, confermando il break con un buon turno di servizio. L'ultimo sussulto dello svizzero, nell'intento di recuperare il parziale, arriva nel settimo gioco, quando costringe Del Potro a sudare sette camicie prima di archiviare il game e, successivamente, il set.
La qualità del gioco scema nelle battute iniziali del terzo set. Botta e risposta - per due volte - di svariati errori, frustrazione e break: sono quattro consecutivi, infatti, i turni di servizio persi da chi batte, emblema degli innumerevoli gratuiti di dritto di Wawrinka e delle pessime percentuali al servizio di entrambi, incapaci di sfruttare i continui balbettii dell'avversario. Il primo a scuotere la coppia dalla fase di impasse è l'elvetico, che con tre ace di seguito mette fine alla serie negativa. Ai quattro servizi strappati seguono otto turni senza palle break, con il verdetto che viene rimandato al tie-break. Un errore di Wawrinka, discretamente agevole, facilita il compito del sudamericano, abile con il servizio ed il dritto ad allargare la forbice del suo vantaggio. La calma di Del Potro si fa preferire al nervosismo dell'europeo, che cede il set con il doppio fallo del 6-2.
Gli isterismi dello svizzero ne acuiscono le difficoltà - al servizio ed in risposta - mentre il vantaggio nel punteggio permette a Del Potro una maggiore serenità mentale ed una fluidità di braccio migliore: le prime di servizio si susseguono, con l'argentino in gestione. L'argentino mostra con il passare dei punti anche una maggiore capacità di soffrire e difendersi sulla diagonale di rovescio, dove con il back riesce spesso a limitare i danni. Nel sesto gioco Wawrinka fronteggia due palle break, salvandole con un ace ed un rovescio perfetto sulla riga. Il flipper dello svizzero va in tilt un game dopo però, quando un doppio fallo e l'ennesimo gratuito della sua gara spianano la strada al break - decisivo - in favore di Del Potro, che non trema nel decisivo game.
Juan Martin Del Potro b. Stan Wawrinka 36 63 76 63