L'Australian Open stringe sempre di più il suo cerchio e, nella notte italiana, si appresta a scegliere le due finaliste. Due partite, quattro attrici sul palcoscenico, tante storie che si intrecciano. C'è Serena Williams, che sembra tornata quella che ha dominato la passata stagione fino al giorno in cui è incappata in Roberta Vinci. Contro di lei la Professoressa Aga Radwanska, che parte da una statistica di otto rovesci in altrettanti rendez-vous con la Numero Uno, ma che farà di tutto per provare a portare a casa il suo primo Slam della carriera. Dall'altra parte la sorpresa del torneo, la britannica Johanna Konta, sulla cresta dell'onda già dalla seconda parte di scorsa stagione e mai così vicina a un'impresa storica, a separarla dalla quale c'è Angelique kerber. Giocatrice strana la tedesca, capace di stendere la lanciatissima Vika Azarenka ma anche di pericolosi black out che la portano a perdere partite che parevano già in cassaforte.

Aga tenta la scalata - "La nona volta è quella fortunata", acocmpagnato da uno smile da una emoticon con il bicipite. Malgrado la statistica nettamente sfavorevole, la polacca non ci sta a fare da vittima sacrificale per l'ennesima volta a Serena WIlliams, sin qui sempre vincitrice negli otto precedenti. La polacca ha tutte le armi per poter inceppare il gioco potente della padrona del vapore: un gioco vario e imprevedibile, la pazienza di tessere le sue trame, e le sue immancabili magie da estrarre dal cilindro quando la situazione si fa complicata. Come ha già dimostrato Roberta Vinci a New York, mandare fuori giri la gigantessa di Compton è difficile ma non impossibile. Certo, il cammino sin qui della Williams lascia poco spazio ad interpretazioni: a parte il match con Camila Giorgi, tutte le altre partite sono filate via liscie come l'olio, compresa quella con Maria Sharapova (distrutta con il punteggio di 6-4, 6-1) che è valsa alla pur ammirevole russa la sconfitta numero 18 di file, al netto della sola vittoria ottenuta quando ancora diciassettenne stupì il Mondo prendendosi Wimbledon. 

Sfida fra Cenerentole - Per certi versi più affascinante la seconda semifinale. Perchè mette di fronte due atlete che era difficile pronosticare alla vigilia arrivassero fino a questo punto. Un discorso valido soprattutto per la britannica Johanna Konta, che nel corso del suo cammino ha steso pronti via Venus Williams e fatto lo scalpo a Ekaterina Makarova, facendo di nuovo respirare aria di grande tennis alla Gran Bretagna femminile. Andy Murary nel tabellone maschile, ohanna Konta fra le donne, e i sudditi di sua maestà gongolano. Di fronte a lei la tedesca Angelique Kerber. Nessun precedente fra le due, con la tedesca che per palmarès e abitudine ai grandi appuntamenti parte leggermente favorita, galvanizzata anche dalla prestazione perfetta che la ha permesso di sgambettare la sin qui lanciatissima Viktoria Azarenka. Se saprà ripetersi allo stesso livello, difficile per la Konta portare a casa la vittoria, ma la tedesca ci ha anche abituato a improvvisi black out, che spesso l'hanno resa protagonista di veri e propri psicodrammi e di partite buttate (o vinte con il brivido) quando sembravano essere saldamente nelle sue mani.