La vittoria in tre set contro il temibile Alexandr Dolgopolov ha lanciato Roger Federer verso l'ennesimo terzo turno della sua carriera agli Australian Open (lo svizzero non ha mai perso prima in sedici apparizioni a Melbourne), dove ad attenderlo ci sarà il bulgaro Grigor Dimitrov, suo avversario già un paio di settimane fa a Brisbane (sconfitto al terzo). Intervistato subito dopo la fine della sua prova al centro della Rod Laver Arena, il fuoriclasse elvetico non ha nascosto il suo sollievo per l'andamento del match: "E' stato molto importante aver chiuso velocemente - le parole di Federer - le condizioni qui sono particolari, il campo è estremamente veloce e Alexandr è un giocatore molto rapido. Ecco perchè sono contento della mia prestazione, specialmente del mio servizio. Man mano che la partita si è allungata mi sono sentito sempre più a mio agio, il secondo set è stato cruciale". Quando gli fanno notare che è arrivato a quota 299 match dei tornei dello Slam vinti, Roger si fa prendere dai ricordi, menzionando il suo primo incontro (perso) al Roland Garros contro Pat Rafter e quello invece vinto nel 1999 proprio in Australia contro Michael Chang, in mezzo al tripudio del pubblico di casa.
Poco più tardi, in conferenza stampa, la testa di serie numero tre torna a parlare dell'evoluzione del suo tennis, sollecitato dai cronisti presenti: "Il gioco continua a cambiare - sostiene lo svizzero - e c'è sempre qualcosa su cui lavorare per migliorare, basta vedere le cose da una diversa prospettiva oppure cercare di ricordarne altre che invece a volte si tende a dimenticare. Ecco perchè è importante avere una mentalità aperta al cambiamento, penso che il mio team e tutti quelli che mi sono intorno possono darmi qualche motivazione extra quando non tutto va per il meglio, oppure possono farmi rivedere alcune giocate che avrei dovuto fare diversamente. Sono queste piccole cose, che non conteranno più del 5% nel complesso del mio tennis, che possono fare la differenza quando si tratta di vincere o meno un grande torneo come questo". Tornando al match con Dolgopolov, Federer si mostra soddisfatto della sua resa al servizio: "E' un colpo molto importante, non solo per me, ma per tutti. E' l'unico colpo che possiamo realmente controllare, mentre tutto il resto del gioco è reazione. Oggi ho servito bene e le condizioni generali mi hanno aiutato rendendo la mia palla più veloce. Ovviamente era anche più difficile rispondere, ma sono stato bravo a ottenere subito il break nel primo set. Il secondo parziale è stato la chiave della partita, eravamo vicini, ho anche sprecato qualche opportunità di troppo, ma ho continuato a servire bene e alla fine del set ho trovato il break che mi era necessario".
"Alexandr è un gran bel giocatore, sono un suo estimatore. E' esplosivo, ha una ottima risposta, specie sulla seconda palla. Può tirare vincenti da ogni parte del campo, perciò sono molto felice per questa vittoria. E' stato un secondo turno difficile, onestamente penso che lui sia un tennista migliore di molti che lo precedono nel ranking. E' vero, sto giocando bene anche quando devo difendermi, ho lavorato molto sulla forza e sul fondo durante la pausa, ma non ho certo dimenticato di migliorare il mio serve and volley, il back di rovescio, specie come arma per riuscire a trovare il mio diritto presto nello scambio". Alla domanda su quanto a lungo riuscirà a mantenere questo livello di gioco, Federer risponde così: "Non ne ho idea. Solo il tempo potrà stabilirlo. Penso ci siano molti giocatori ormai ritiratisi che potrebbero ancora competere ad alti livelli. Hanno solo fatto una scelta diversa. Dipende tutto dalla mente, dal corpo, dalla famiglia, sono vari i fattori che spingono un tennista a continuare o meno".
Prossimo avversario Grigor Dimitrov: "Francamente non credo che la partita di Brisbane faccia molto testo, lì ho cercato alcune soluzioni personali, come abbreviare di molto gli scambi. Penso sia più utile per me ricordare le precedenti sfide con lui. Grigor ha giocato bene a Sydney e mi sembra che stia crescendo anche come personalità. Perdere dopo aver avuto un match point in finale come gli è appena capitato non è il massimo, ma credo che stia cercando di prendere il meglio da ogni torneo. Il mio tabellone è davvero difficile, lui è un giocatore molto pericoloso per tutti, sta bene fisicamente ed è pronto a una lotta anche di cinque set. Mi toccherà giocare al meglio per batterlo".