Fernando Verdasco non aveva di certo dimenticato l'epica semifinale del 2009 a Melbourne, quando il suo connazionale Rafa Nadal gli sbarrò la strada verso l'ultimo atto del torneo in un'epica partita durata cinque tiratissimi set. La storia si è ripetuta oggi agli Australian Open 2016, ma l'esito è stato opposto, con Verdasco a rimontare e a vincere in cinque set (7-6 4-6 3-6 7-6 6-2). Un Nadal troppo falloso (54 i suoi errori non forzati) e travolto dai vincenti (ben 90) dell'avversario esce così di scena all'esordio del primo Slam stagionale, nell'anno che doveva essere quello della rivincita, ma che si apre invece con una sonora delusione.
Già nel primo set si erano avute avvisaglie di un Nadal in difficoltà, spesso fuori giri con il diritto, a volte affossato in rete, altre lungo, contro un Verdasco splendido nell'attaccare praticamente a ogni scambio, in particolar modo sul rovescio del maiorchino, sfruttando anch'egli il proprio tennis mancino. Il primo parziale si è dunque concluso al tie-break, in cui Nadal ha salvato una palla set per poi arrendersi con il punteggio di otto punti a sei. Da lì in poi la testa di serie numero cinque del tabellone australiano ha cambiato marcia, approfittando di un calo fisiologico di Verdasco, aggiudicandosi secondo e terzo set abbastanza agevolmente. Il tutto lasciava presagire una vittoria di Rafa in quattro, come da copione, con il mancino di Manacor in crescita dopo il solito avvio difficile in un nuovo torneo. Invece il tennista di Madrid ha trovato il break in apertura di quarto set, salvo farselo sfuggire al momento di chiudere sul 5-3. Un Verdasco vede poi la sconfitta sul 5-6 0-30, ma riesce d'orgoglio a issarsi al tie-break, dove nuovamente ha la meglio grazie a colpi potenti e micidiali, contro cui un Nadal remissivo non può nulla. Il match si decide dunque al quinto - esattamente come sette anni fa - e l'esito sembrerebbe essere lo stesso, perchè il maiorchino va sopra di un break e ha anche la chance del secondo. Ma sul 2-0 in suo favore, Nadal perde sei giochi consecutivi, spazzato via dalla furia dell'avversario, che trova vincenti impensabili per un giocatore che non mostrava lampi così accecanti da qualche stagione.
Quattro ore e quarantuno minuti sotto la canicola della Rod Laver Arena offrono quindi agli appassionati la prima vera sorpresa del torneo, con Nadal che spreca una buona occasione per giocarsi le sue carte in Australia grazie a un tabellone sulla carta non impossibile. Per Rafa si tratta della seconda sconfitta al primo turno in carriera in un torneo dello Slam, la prima a Melbourne. Esplicativo il dato sugli errori non forzati del maiorchino: dei 54 gratuiti 37 sono arrivati di diritto, il colpo che fa la differenza nel gioco di Nadal. Verdasco chiude invece con ben 54 vincenti da fondo campo, stendendo il suo avversario sul suo terreno preferito, la lotta con i colpi di rimbalzo, ma avendo il merito di provare sempre ad accorciare lo scambio. Tattica rischiosa, ma che stavolta ha pagato per il buon Fernando, che ora vede aprirsi scenari inattesi davanti a sè, con l'israeliano Dudi Sela al secondo turno.
Ben diverso è stato invece il debutto australiano della testa di serie numero due del tabellone di Melbourne, lo scozzese Andy Murray, che si è sbarazzato senza alcun affanno del talentino tedesco Alexander Zverev con il severo punteggio di 6-1 6-2 6-3. Troppo leggero il gioco del diciannovenne teutonico per impensierire un Murray concentrato e attento, costretto a salire di colpi solo nell'ultimo parziale, atteso al prossimo turno dal giocatore di casa Samuel Groth, che ha sconfitto un po' a sorpresa il francese Mannarino.