Difficile, alla vigilia, pensare che l'olandesina Hogenkamp potesse impensierire Maria Sharapova in questo secondo turno di Wimbledon.
Detto e fatto, perchè la siberiana ci mette poco più di un'ora ad archiviare la pratica e prenotare un posto al terzo turno, dove attende una fra Begu e Tsurenko. Troppo il divario fra le due, che però non impedisce alla Hogenkamp di provare a giocarsi la partita, provando anche a solleticare Masha chiamandola nell'habitat a lei tutt'altro che congeniale del gioco sotto rete. Dal canto suo, Maria si fa tentare poco dalla tenzone con il fioretto e opta per la sciabola a lei più adatta. E giù bordate da fondocampo, che travolgono l'olandese: in particolare il secondo set, che diventa un vero e proprio assolo il salsa Sugarpova: finisce 6-3, 6-1 in meno di 70 minuti.
Tutto bene quindi? Fino a un certo punto, perchè sul borsino di Maria si deve segnare anche il solito, torrenziale, numero di doppi falli: ben 7, di cui tre in un unico game di servizio chiusosi con l'inevitabile break della Hogenkamp. Un dettaglio da limare al più presto, perchè man mano che il livello sale il margine d'errore si riduce in maniera drastica, e non sempre dall'altra parte della rete si trovano tenniste non in grado di sfruttare gli errori della bionda di Russia.