Cercasi Genie disperatamente. La biondina canadese, che l'anno scorso arrivò a contendere a Petra Kvitova il Piatto delle Campionesse, quest'anno lascia la contesa già al primo turno, battuta dalla misconosciuta cinese Ying Ying Duan in due set (7-6 , 6-4).
Davvero inguardabile la Bouchard, nebulosa nelle idee e farraginosa nel gioco, incapace di far valere la sua indubbia classe al cospetto di un'avversaria che non rappresentava di certo il più insormontabile degli ostacoli. Senza voler nulla togliere ai meriti della cinese, va detto però che ad annullare la Bouchard è stata la stessa Eugenie, mai in partita e presto prigioniera dei suoi fantasmi. Il tie-brek del primo set, praticamente non giocato, ne è la prova lampante. Meglio il secondo set, ma resta impressionante il numero di errori caricati sul "gobbo" della canadesina: 10 doppi falli, 23 non forzati, 10 palle break concesse. Allora è giusta la vittoria della Duan, che attua il break decisivo al nono gioco e poi chiude subito i giochi senza tremare di fronte al peso delle palline. Per la Bouchard, si tratta della dodicesima sconfitta nelle ultime quattordici partite e per lei si prospetta una fragorosa caduta nel ranking.
Ma se Atene piange, Sparta non ride: parliamo di Simona Halep, altra giocatrice che negli ultimi tempi sembra essersi un po' smarrita. La slovacca Jana Cepelova, numero 106 del ranking, ha avuto la bravura di instillare il tarlo del dubbio nella testa della romena, disastrosa al servizio in tante, troppe occasioni (ben 7 i doppi falli). La parita è a tratti combattuta, a tratti invece si tramuta in un vero e proprio psicodramma: la Halep riesce a strappare il primo set per 7-5, poi subisce il ritorno della Cepelova, che trema leggermente al momento di chiudere il match nel terzo (5-7, 6-4, 6-3) ma poi riceve il provvidenziale regalo della Halep, che si infiocchetta da sola la sconfitta.
Per due teste di serie che salutano il torneo, si registrano invece le agevoli vittoria di Petra Kvitova e Agnieszka Radwanska: la ceca abbassa ulteriormente il record di minor durata di una partita in questo Wimbledon, asfaltando in 35 minuti l'olandese Kiki Bertens (6-1, 6-0). Convincente anche la prova della polacca, che sembra aver ripreso un po' di smalto dopo un avvio faticoso di stagione: la partita contro la Hradecka dura poco più di un'ora e si chiude con un agevole 6-3, 6-2.