Era il 24 giugno del 2010. L'Italia del calcio piangeva per la clamorosa eliminazione ai Mondiali sudafricani per mano di Vittek e degli slovacchi, ma diverse migliaia di chilometri più a nord si stava scrivendo una pagina di storia dello sport mondiale. A recitare la parte dei protagonisti erano uno spilungone americano e un eccentrico francese. Il teatro era un campo secondario dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club di Londra, il numero 18.
Si giocava il primo turno dell'edizione 2010 del torneo di Wimbledon, John Isner e Nicolas Mahut si giocavano l'accesso al secondo turno del torneo del Grand Slam più affascinante e ambito della stagione. La gara ebbe inizio il 22 giugno, una delle ultime in programma nel già citato campo 18. Dopo appena un'ora il punteggio parla già di un set vinto dall'americano con il punteggio di 6-4 e uno portato a casa dal francese peer 6-3, ma la storia stava per avere inizio proprio dopo quei primi 61 minuti di gioco. Il terzo set fu particolarmente combattuto, e mentre il sole andava a nascondersi per dare inizio a una lunga e umida serata, tipica dell'estate londinese, Nicolas Mahut andava a chiudere il tie-break con il punteggio di 9-7, portandosi in vantaggio nel conto dei set. Sono le 19.59, ma c'è ancora molto da raccontare.
Il quarto set mantiene le premesse di quello precedente, sia Isner che Mahut fanno fatica persino ad ottenere delle palle-break, figuriamoci a strappare il servizio all'avversario. Si arriva dunque al tie-break, il secondo di giornata tra i due contendenti: questa volta, l'affermazione del giocatore a stelle e strisce è più netta, visto che il punteggio recita 7 punti a 3 per il tennista messo meglio nel ranking ATP prima dell'inizio dell'incontro. Si fanno le 21.03, il sole con cui è iniziato il match è ormai un lontano ricordo, così il giudice di sedia decide di rinviare l'epilogo dell'incontro al giorno successivo.
Siamo al 23 giugno, gli orologi di Wimbledon segnano le 14.07 quando il giudice di sedia Mohamed Lahyani rimanda in campo Isner e Mahut per iniziare il quinto set. Senza sapere che questo quinto set entrerà per sempre negli annali di questo torneo, e in generale di questo fantastico sport. La contesa diventa meravigliosa, la potenza del servizio dei due giocatori rende praticamente impossibile la concretizzazione di un break da ambo le parti, complice anche la stanchezza di un incontro durissimo disputato il giorno prima. Nel frattempo, ogni record riguardante i tornei del Grand Slam è stato abbondantemente abbattuto, in particolare quello relativo alla durata di un singolo match, che al netto raggiungerà a fine giornata le dieci ore, ma anche quello relativo al numero di team di raccattapalle che si susseguiranno sul campo 18. A fine giornata saranno ben cinque, mentre sette sono le ore consecutive in cui Lahyani è rimasto seduto a giudicare l'esito di ogni singolo scambio, fino all'interruzione fissata per le 21.10. Al momento di rimandare i due giocatori negli spogliatoi, il tabellone recita 59-59 nel quinto set.
Si torna in campo il 24 giugno alle 15.42, ma questa volta, complice la straordinarietà dell'evento, Isner e Mahut traslocano dal campo 18 al Campo Centrale di Wimbledon, il sogno di ogni tennista. E i record vengono abbattuti con regolarità devastante: Isner mette a segno il suo ace numero 100 durante il centoventesimo game, imitato da Mahut durante il game numero 125. E quando il quinto set raggiunge la quota dei 491 minuti, al quinto match point e con 138 games disputati nel solo parziale finale, John Isner, dopo aver piazzato il break nel game precedente, riesce a portare a casa la partita dei record. Il tabellone del campo centrale recita 6-4 3-6 6-7(9) 7-6(3) 70-68. Una gara in cui sono stati giocati ben 980 punti, 215 dei quali sono aces messi a segno da entrambi i giocatori (112 per Isner e 103 per Mahut) e 31 doppi falli (10 per l'americano e 21 per il francese).
Una durata che, al netto delle interruzioni per oscurità, ha raggiunto la quota di undici ore e cinque minuti. Record che difficilmente verranno mai battuti, e che hanno reso un semplice incontro di primo turno di un torneo del Grand Slam, il match che farà la storia di questa disciplina. I due, ironia della sorte, si ritroveranno di fronte sempre a Wimbledon appena un anno dopo Isner, nel frattempo, è stato anche in grado di raggiungere la Top Ten del ranking ATP, e nella rivincita andata in scena sull'erba londinese ha rifilato un 7-6 6-2 7-6 decisamente più netto a Mahut. Ma difficilmente qualcosa lo renderà più fiero e orgoglioso rispetto a questo match, quando dovrà raccontare le sue imprese sui campi di tutto il mondo.