Roger Federer e Stanislas Wawrinka, sul Suzanne Lenglen, Kei Nishikori e Jo Tsonga sul Philippe Chatrier. Al Roland Garros, prendono il via i quarti di finale, a livello maschile. Entrambi gli incontri sono in programma dopo i due singolari femminili destinati ad inaugurare il martedì parigino.
Rispetto e riverenza, di Stan verso Roger, parole al miele di Federer per Wawrinka. Dopo i dissidi occorsi nel finale della scorsa stagione, scongiurati dal successo in Davis, i due sono ora, nuovamente, sulla stessa lunghezza d'onda. Federer è in ottima condizione e il tabellone offre al campionissimo una chance sulla terra, verso una finale stellare con Djokovic/Nadal o Murray. Nella prosecuzione del match con Monfils, ieri, un Federer perfetto, per attitudine e tennis. Aggressività e studio dell'avversario, colpi, attesa, l'impossibilità per Monfils di unire al braccio la forza del pubblico di casa.
Federer vive, nella sua ultima era tennistica, con leggerezza, gioca senza il peso del successo, affronta il rosso di Parigi con tranquillità, sogna un altro sigillo Slam, magari proprio al Roland Garros, fedele allo svizzero solo nel 2009, anno della debacle di Nadal con Soderling.
Federer – Wawrinka, ma anche Nishikori – Tsonga. Il nipponico è in uno stato di forma ottimale, e rappresenta una valida alternativa al regno dei fab four. Tsonga ha però dalla sua l'onda lunga della terra di casa, lo scalpo Berdych – un'iniezione di fiducia lungo la via della redenzione tennistica – e una continuità apparentemente ritrovata.
Ieri, nel frattempo, affermazioni agevoli per Djokovic, Nadal e Murray. Il serbo demolisce il fragile Gasquet. Richard scambia lontano dalla riga di fondo, soffre il ritmo di Djoko, si sfalda nel confronto ravvicinato. Un set concedono Murray e Nadal, per distrazione. Il britannico perde il secondo con Chardy, prima di decollare, mentre Rafa, avanti di un break nel terzo, si concede al ritorno di Sock. Pratica chiusa nel quarto. Domani, Nadal – Djokovic, già ai quarti, il sapore di una finale anticipata.