Roger Federer, di classe, di intelligenza. Due set, il terzo e il quarto, a compimento di quanto abbozzato ieri, per chiudere la parentesi Monfils e portarsi nei quarti di finale, dove ad attenderlo c'è Stanislas Wawrinka, l'amico, il connazionale. Un derby svizzero nella parte bassa del tabellone, un incrocio rosso-crociato per un posto al sole di Parigi.
Federer e Monfils partono dai blocchi in perfetta parità, dopo la sospensione al termine dei primi due set stabilita ieri. Pioggia e oscurità, la decisione comune di rinviare l'incontro a quest'oggi. Federer è perfetto, non concede nulla allo spettacolo, gioca con la testa di chi vuol vincere, in fretta. La pazzia di Monfils non trova appigli, perché Federer è centrato, controlla ogni movimento – scottato dai recenti confronti col transalpino di gomma – e si infila nei buchi che un tennista volubile come Monfils per forza di cose offre.
Il break giunge in apertura di terzo e quarto set. Federer è, invece, supportato dal servizio, un'arma che anche sulla terra resta mortifera. Attacchi, improvvisazioni, consistenza da fondocampo, Federer ha il volto tirato, ma non è paura, non è dubbio, è sicurezza, quella che manca in Monfils, spesso sfiduciato e a colloquio con sé stesso, con l'angolo.
Il momento, l'unico, di tensione per Federer arriva nell'ottavo gioco del terzo parziale, quando Monfils può usufruire dell'unica palla break odierna. Prima a spolverare l'incrocio delle righe, a seguire altra prima e poi dritto vincente. Federer sale 53, si carica con il pugnetto e chiude poi il set al decimo gioco, quando Monfils, sul 54 40-30, risponde morbido, a metà campo, senza affondare il colpo sulla seconda di Roger.
Lo schiaffo ad inizio quarto set toglie Monfils dalla partita. L'istrionico transalpino non riesce a coinvolgersi e a coinvolgere, mancano le sfuriate atletiche, le manifestazioni di esaltazione in grado di attrarre in campo il pubblico del Philippe Chatrier. La partita scorre nel silenzio generale, qualche applauso di rito, per Federer, il campione, cenni di sostegno per Monfils, il protetto di casa, nulla più.
Senza motivazioni ulteriori, senza il braccio armato della folla e della testa, Gael sprofonda, azzarda colpi inutili, colleziona gratuiti, provando smorzate, fintando qua e là palle e pallette che Federer legge, addomestica e insacca. Sul 31, altra spallata di Roger. Un passante incrociato, col dritto, in allungo. Monfils, a rete, osserva inerme. Break a zero. Sul 51, Federer trascina Monfils ai vantaggi, il secondo doppio fallo del francese, consegna la seconda palla match allo svizzero. Dritto lunghissimo di Gael, è l'ultimo segnale di resa. 61.
Federer - Monfils 63 46 64 61