Gael Monfils ama giocare contro Roger Federer, lo dimostra a ogni confronto, a ogni incrocio. Contro Federer, Monfils si trova a suo agio, riesce ad elevare il suo gioco, forse stuzzicato dalla "presenza" dell'avversario. A Monte-Carlo, sulla terra rossa, una performance da grande giocatore, di prima grandezza. La partita dura due set e l'unico momento di difficoltà per Monfils si palesa in avvio, quando Federer sale un break avanti, sul 3-1, tagliando una risposta a metà campo che costringe Monfils a spingersi in terre sconosciute. Da quel momento, Monfils converte la "pazzia" in gioco, corsa, colpi. Mette a tabellino 5 giochi, mentre Federer raccoglie la miseria di un game. Lo svizzero è bloccato a fondocampo, costretto a scambiare, senza possibilità di accorciare a rete, "strappando" la ragnatela di Monfils. Il transalpino si carica, urla, si rivolge al pubblico, è un insieme di espressioni e sensazioni, condivise con la folla. Il Federer di fine primo set è dimesso, due gratuiti, quasi buttati via. Parla Roger, con se stesso, non ha la chiave per la scatola magica Monfils. L'unico modo è spingere e il secondo set è per lunghi tratti una lotta punto a punto. Dall'1-0 Federer, si verifica una serie di giochi ai vantaggi, con palle break da ambo le parti. Federer è appeso al talento, trova l'ace quando serve, ad esempio sul 5-5, ma Monfils è vivo, elettrico. Non una brutta versione di Federer, ma sulla terra, contro il miglior Monfils, può non bastare. Roger rischia spesso, per salvarsi, l'altro è un cavallo imbizzarrito che però, come poche altre volte, ha un piano tattico preciso. Al dritto, si somma un rovescio perfetto e il tie-break, che chiude l'incontro, è deciso, sul 6-5, da un dritto in avanzamento largo di Federer.
Al termine, Federer racconta di sensazioni mai positive, di cose da rivedere, applaude il rivale, capace di portare a giocare Federer per due interi set sull'orlo dell'errore. Qualcosa, sulla terra, manca a Federer, forse la predisposizione all'offesa palesata altrove, la voglia di andarsi a prendere sempre e subito il punto, concedendosi, ma nello stesso tempo aiutandosi. Ora Madrid, il secondo esame sul rosso per Federer.
La giornataccia Svizzera si completa con la debacle totale di Stanislas Wawrinka. Il primo match sul Centrale è il più atteso di giornata. Wawrinika - Dimitrov, due esponenti del bel tennis. Il match si chiude già al via, con Dimitrov che trova il break in apertura e Wawrinka, assente, che si arrende senza partecipare alla lotta. Una controprestazione difficile da spiegare dopo il scintillante esordio. Un terremoto che sconvolge la parte bassa, ora priva delle due teste di serie più attese, dei protagonisti della finale dello scorso anno.
Non trova difficoltà Nole Djokovic. L'esame Haider Maurer non stuzzica Nole, che in due rapidi set si qualifca per i quarti di finale, mentre è da segnalare il successo di Rafa Nadal. Partita tirata, decisa 6-3 al terzo, con John Isner, bombardiere americano più a suo agio su superfici rapide, ma comunque temibile. Nadal lancia segnali di crescita, anche se la miglior versione del maiorchino è ancora lontana.
(9) G Dimitrov defeats (7) S Wawrinka 61 62
(1) N Djokovic defeats A Haider-Maurer 64 60
(14) G Monfils defeats (2) R Federer 64 76(5)
(3) R Nadal defeats (15) J Isner 76(6) 46 63
(8) M Cilic defeats (11) J Tsonga 63 76(5)
(5) D Ferrer defeats (10) G Simon 62 67(3) 61
(6) T Berdych defeats (12) R Bautista Agut 76(7) 64
(4) M Raonic defeats (16) T Robredo 63 36 63
Oggi, sul Campo Centrale, in programma i quarti di finale:
Berdych - Raonic
Dimitrov - Monfils
Djokovic - Cilic
Nadal - Ferrer