Al termine del sorteggio, una certa apprensione alberga nel clan azzurro. Poca fortuna per gli italiani impegnati a Miami, un cammino difficile fin da subito. Simone Bolelli opposto al primo turno a Marcos Baghdatis, cipriota dall'illustre passato, ritrovato in questo squarcio di stagione. Il campo restituisce fiducia e tranquillità, perché Bolelli impartisce una lezione severa, doppio 62, a un Baghdatis sottotono. La partita si incanala da subito sui binari azzurri, con il cipriota che favorisce il break d'apertura con un doppio fallo - tre in totale nei primi giochi - e Bolelli che mostra invece grande solidità, da fondo e con il servizio. Il doppio break, con errori in serie di Baghdatis, chiude in sostanza il primo parziale. L'unico momento di sbandamento, per Bolelli, in apertura di secondo set, quando nel secondo gioco Baghdatis può beneficiare delle uniche palle break dell'intera partita. Ne raccoglie tre, ma Bolelli gioca alla perfezione, conducendo lo scambio e portando in porto la rimonta. Scampato il pericolo, l'azzurro torna a martellare in risposta, mette a referto un parziale di 16 punti su 17 e ben presto si ritrova 5-1, chiudendo poco dopo. Al prossimo turno Troicki, in attesa di Nishikori.
Paolo Lorenzi cade invece contro Martin Klizan. Lo slovacco si impone in due set, 63 64, giocando un parziale d'apertura eccellente in battuta - un solo punto concesso con la prima, e una sola palla break offerta a Lorenzi - e si difende nel secondo, quando l'azzurro riesce a entrare in partita, mostrando un tennis gradevole. Non basta il coraggio di Lorenzi, perché su questa superficie la differenza tra i due è evidente.
Attesa anche per il ritorno di Juan Martin Del Potro. L'esordio a Miami è amaro, Pospisil ferma Del Potro col punteggio di 64 76, ma a tratti l'argentino riesce a mettere in campo le sue armi migliori, manca, come è ovvio che sia, l'abitudine alla partita, la continuità nell'arco dell'intero incontro. Del Potro, perso il primo parziale, si porta avanti di un break in apertura di secondo, ma crolla quando è il momento di servire per il set e concede a un ottimo Pospisil - diversi vincenti in risposta nel frangente decisivo - di allungare il match al tie-break e di chiudere 9 punti a 7.
La maggior sorpresa di giornata in campo femminile. Daria Gavrilova, in un derby russo, sconfigge Maria Sharapova e lo fa giocando una partita straordinaria per intensità e aggressività. La n.97 del seeding prende in mano da subito il pallino del gioco, varia traiettorie e palle, costringendo Sharapova a pensare e la testa di serie n.2 va in evidente affanno, costretta a una partita di rincorsa e non di comando. Sharapova prova a rientrare in entrambi i parziali, ma nel primo cede al tie-break e nel secondo, dopo aver riaccesso la speranza, da 1-4 a 3-4, consegna l'incontro a Gavrilova, fino a ieri mai in grado di battere una delle prime 35 del mondo.
Tutto facile per Wozniacki, 60 61 a Brengle, Venus Wiliams, 63 62 a U.Radwanska, Makarova, 61 63 alla nostra Knapp, e Radwanska, 64 75 a Schmiedlova. L'unica a concedere qualcosa è proprio la polacca, che nel secondo set fatica a contenere l'esuberanza della Schmiedlova. Radwanska risale da 0-2, fino ad ottenere un break di vantaggio sul 4-2, ma si vede ripresa sul 4-4 ed è costretta agli straordinari per evitare di finire al terzo.