Andy Murray raggiunge per la quarta volta la finale all'Australian Open, al termine di una partita complicata nel primo set e poi improvvisamente agevole. Tomas Berdych presenta l'abito migliore nel parziale d'apertura, confermando la vena già mostrata con Nadal nei quarti. Solido, profondo nei colpi, risponde punto dopo punto a Murray, costringendo sulla difensiva il britannico. Il parziale si chiude al tie-break e per otto punti a sei è del ceco. Sembra l'inizio di una lunga battaglia, è in realtà l'ultimo squillo di Berdych. Perso il servizio in apertura di secondo set, Tomas lascia la partita, di testa. Incassa tre break consecutivi, con un solo vincente in tutto il set. Murray alza l'asticella e, non trovando opposizione, infila la lama nelle certezze di Berdych. Un taglio forte, che condiziona il match, perché Berdych non ha più la misura dei colpi, sbaglia - 56 gratuiti al termine - e perde quell'aura di perfezione assunta per tutta il torneo.
Anche nel terzo arriva il break a favore di Murray, con Berdych che in due parziali non arriva mai a palla break. L'ultimo sussulto nel quarto set, dove il ceco ritrova un minimo di aiuto dalla prima e tiene il servizio, costringendo Murray a servire sempre un passo indietro. Ci sono anche due palle break, nel sesto gioco, ma Tomas, poco convinto, non concretizza e il set si trascina senza acuti al 5-5. Qui Murray chiude i conti, col break che porta a servire per il match. Vince Murray, in attesa di Djokovic - Wawrinka. In finale per sfatare un tabù, alzare nuovamente un trofeo Slam dopo Wimbledon 2013.
Uno sprazzo d'azzurro colora gli ultimi giorni a Melbourne. Le difficoltà in singolare sono in parte oscurate da un doppio che sorride sempre più a casa Italia. Non sono Errani e Vinci a entusiasmare il bel paese, ma un'inedita coppia composta da Fabio Fognini e Simone Bolelli. Carattere diverso, medesimo talento. Fabio è l'eterna promessa, il campione discusso a cui manca il quid mentale per l'ultimo salto, Simone il genio bloccato da infortuni e consapevolezza latente, ora ritrovato. Per entrambi il punto di svolta a Melbourne, insieme. Finale Slam in Australia, un pò a sorpresa. In un torneo fatale a tutte le teste di serie, gli azzurri si presentano in finale contro il duo transalpino Herbert - Mahut. In semifinale vittoria in tre set con Rojer - Tecau, con 42 vincenti e un ottimo riscontro al servizio. Un torneo giocato fin da subito con buon piglio, con una crescita costante di confidenza e intesa. Un set lasciato a Querrey - Johnson e poi a Klaaasen - Paes, prima di un ottavo e di un quarto in carrozza. Ora un sogno, sulla carta possibile.