Novak Djokovic e Stanislas Wawrinka, un anno dopo. Nole e Stan in semifinale, come nell'edizione precedente, a Melbourne. Arrivano qui con un bagaglio carico di notizie positive, sull'onda lunga di un quarto di finale giocato ad alto livello, dal punto di vista tattico e tennistico. Sulla vittoria del numero uno pochi dubbi. Non bastano a Milos Raonic i progressi del recente periodo. Il tennis frizzante mostrato a Brisbane, fatto non solo di bordate di dritto e servizi di forza spaventosa, ma anche di risposte incisive, rovesci profondi, scompare al cospetto del muro Djokovic. Il serbo è come di consueto una molla, rispedisce in campo canadese ogni cosa e a differenza d'altri non patisce l'urto con la potenza di Milos. Non c'è set in cui Raonic dia l'impressione di poter far male a Djokovic. Zero palle break per il canadese, contro le 11 di Djokovic. Raonic commette addirittura 36 gratuiti, costretto a continui fuorigiri da Djokovic e, perso il primo set 76, crolla rapidamente, lasciando il servizio nei due parziali successivi, chiusi col punteggio di 64 62.
Più attesa per l'altro quarto di finale, giocato nella notte italiana, tra Stanislas Wawrinka e Kei Nishikori. Wawrinka è il campione uscente - titolo conquistato qui con Nadal lo scorso anno - Nishikori una delle più belle sorprese del 2014. Tra i due il precedente dell'Us Open, a favore del giapponese. Wawrinka coglie la giornata giusta, dando continuità a quanto mostrato nei primi turni, allontando i dubbi sulla scarsa consistenza a lungo termine. Il servizio dello svizzero, 20 aces al termine, impedisce a Nishikori di prendere possesso del gioco in risposta e con un tale vantaggio, Stan può attaccare il nipponico, il cui punto debole risiede proprio in un'incidenza limitata in battuta.
I primi due set sono tutti di Wawrinka, bravo nel concretizzare a rete quanto costruito (85% in prossimità del net), mentre nel terzo l'unico brivido giunge al tie-break, quando Nishikori risale dall'1-6 e accarezza l'occasione per riaprire l'incontro. Chiude invece Wawrinka, volando in semifinale, con Djokovic. L'esame di maturità è ancora con Nole, il più forte di tutti.