Protagonista il tabellone femminile nella notte italiana a Melbourne. Scendono in campo prima Eugenie Bouchard e poi Maria Sharapova, entrambe sulla Rod Laver Arena. Siamo agli ottavi di finale, e le due si scontrano con Begu e Peng. Genie vince agevolmenteil primo set, dando la sensazione di poter facilemente disporre dell'avversaria, ma incappa in un secondo parziale pessimo in battuta e vede la romena "rompere" continuamente, fino ad aggiudicarsi il set per 7 giochi a 5. Saranno in tutto 7 i break in un set che cancella l'importanza dei turni al servizio. Il passaggio a vuoto non dura oltre, perché nel terzo la Bouchard torna a prendere possesso della partita e a far male in risposta, tanto che su 29 punti giocati con la seconda, nell'arco dei tre set, la Begu ne incamera solo 9.
Meno problemi per Maria Sharapova. La russa torna letale contro Shuai Peng. Tre giochi in tutto, questo quanto concessa alla cinese dalla "cannibale" siberiana. Il 63 del primo set è in parte bugiardo, perché la Peng ha le occasioni per colpire Maria, ma pecca in cattiveria e precisione nei momenti chiave e Maria, come sempre, eleva il livello del gioco proprio in prossimità dei punti di non ritorno. Non a caso, nel primo parziale, annulla 4 palle break, lasciando la battuta una sola volta. Restando sul servizio, Sharapova ha poco dalla prima, meno del 50% in campo, ma riesce comunque a comandare il gioco e nel secondo set spinge ulteriormente, collezionando 14 vincenti a fronte di soli 5 gratuiti. Qui il dominio è oltremodo convincente e il 60 finale ne è testimonianza.
Due delle favorite della parte bassa approdano così ai quarti dove si annuncia un duello non di sola bellezza. Ammirate, osannate, Sharapova e Bouchard rappresentano anche quanto di meglio - Williams permettendo - siede al tavolo della racchetta femminile per tenacia, forza, talento. Partita incerta, dal destino non scritto.