Andreas Seppi prende in mano lo scambio e gioca un dritto a uscire che si adagia sulla linea e schizza via, Roger Federer, senza convinzione chiama il falco, ma la palla è buona, è il primo match point azzurro. Prima, Seppi, si era portato a due punti dalla vittoria tre volte, mai a un passo. La Rod Laver Arena comincia a capire il momento e dagli spalti si alza un leggero gridolino, diffuso. Seppi serve, con la pressione di chi sa di avere un'occasione, una soltanto. La prima è in campo, ma Federer risponde, bene, benissimo, e attacca col dritto, sembra chiusa. Sembra il solito colpo da campione, spalle al muro. Invece no, Seppi si allunga e trova un passante che passa a fianco di Federer, seguito dagli occhi dello svizzero. Cade, lentamente, in campo. Federer abbozza un sorriso, sarcastico, Seppi prova a credere a quanto visto. Un attimo di silenzio, un attimo in cui il film della partita scorre veloce nella mente, poi il tripudio. L'angolo azzurro si lascia andare a una giusta esultanza, Federer supera la rete e abbraccia Seppi. Saluta il pubblico, che in piedi applaude il campionissimo al tappeto. Al centro del campo Andreas risponde alle domande di rito, ma la testa è altrove, la testa cerca di metabolizzare quanto vissuto. Un italiano padrone del campo più importante d'Australia, contro Federer.
Una partita giocata da Seppi alla perfezione. Non c'è paura, dal via. Il dritto è centrato e ogni attacco, anche a sorpresa, di Federer è respinto al mittente da passanti che infilano la cruna di un ago. La complicità di Roger non manca, diversi i gratuiti, oltre 50 al termine. Il caldo di Melbourne giova al maratoneta Seppi, che prova a prolungare gli scambi, muovendo Federer. Colto il primo set, concretizzando una delle due palle break concesse dallo svizzero, Andreas si vede rimontato nel secondo e nel tie-break sprofonda 1-4, con Roger che alza il livello di gioco, mettendo in campo un lungolinea di rovescio sublime. Seppi però, da formichina, rientra, sfruttando la lentezza di Federer, insolitamente impreparato in uscita dal servizio. Il passante è ancora l'arma vincente, due set a zero.
La reazione del n.2 arriva veloce ad inizio terzo set. Seppi si difende, respinge il primo assalto, ma nel terzo gioco deve arrendersi all'aggressività di Federer, che tiene con maggior scioltezza anche i turni i battuta. La partita si allunga e per l'azzurro si manifesta lo spettro di un'altra sconfitta dopo esser stato avanti due set, come già con Djokovic in passato. Il quarto scorre sul filo dei servizi, con Federer che limita gli errori e alza la velocità di palla, Seppi regge, ma sente il peso della partita. Sul 5-5, entrambi concedono qualcosa. Due giochi consecutivi trovano l'epilogo ai vantaggi, con Seppi a due punti dal match sul 6-5 15-30. Il tie-break, per l'azzurro, è ancora di rincorsa, al termine di un lungo scambio di mini-break si giunge al 5-5. Qui, Seppi ha coraggio, Federer saluta e si prepara al riposo. Una pausa per eliminare le scorie della stagione precedente, chiusa tardi, in Davis, aperta troppo presto.
Seppi - Federer 64 76 46 76