Rafa Nadal chiude ben oltre le quattro ore, con un comodo colpo a rete, poi si inginocchia a terra e stringe i pugni al volto. Il secondo turno all'Australian Open si rivela una via crucis inattesa. Cinque set e la paura di essere già al capolinea. Di fronte Tim Smyczek, statunitense n.112 del ranking, per la seconda volta qui a Melbourne. Rafa si ritrova al cospetto con i fantasmi del passato. Tornano alla mente i mesi trascorsi lontano dai campi, i problemi a Doha, il successo facile con Youzhny sfuma all'orizzonte. Ancora una volta è il carattere a sorreggere lo spagnolo, lo spirito battagliero. Resta a galla Nadal e riceve l'aiuto americano nel quinto e decisivo set, sul 5-5. La pressione schiaccia Smyczek, avanti due set a uno, con un tennis convincente, d'attacco. Il break recuperato nel terzo sprona Tim, ma dal parziale successivo Nadal ritrova risposte confortanti dal servizio, disastroso nel secondo, e non concede occasioni di rottura. Il break arriva come detto all'undicesimo gioco del quinto, con Nadal che può così presentarsi a servire per il match. Spreca tre palle consecutive, prima di trovare un sontuoso lungolinea di rovescio. La quarta chiamata è quella buona, Nadal è ancora nel torneo.
Meno problemi per Andy Murray. Il britannico lascia 6 giochi al protetto di casa Matosevic, conquistando l'85% di punti con la prima. I numeri raccontano di una supremazia netta, solo 2 le palle break per Marinko in tre set, 34 punti di differenza tra i due, oltre il 90% per Murray a rete. Matosevic soffre soprattutto quando chiamato a servire la seconda (14/41 il bilancio). Murray entra nel campo e si prende agevolmente la partita.
Andreas Seppi conferma il buon stato di forma e in quattro set regola il transalpino Chardy. Troppi errori, ben 71, per il francese, 15 palle break lasciate nell'arco dell'incontro, solo il 30% con la seconda. Solida invece la partita di Andreas, con un unico calo nel secondo set, quando l'azzurro offre 4 palle break a Chardy (2 nei restanti tre set). Al terzo turno, ancora Federer sulla strada dell'Italia. A Seppi l'arduo compito di vendicare Bolelli.
Non ci sono grosse sorprese nella parte bassa. Berdych travolge Melzer, Dimitrov lascia un set con lo slovacco Lacko, mentre nel derby australiano Sam Groth si impone 6-1 al quinto con Kokkinakis. Resta invece in corsa Kyrgios, bravo a respingere il gigante Karlovic. Baghdatis ferma la corsa di Goffin.
[2] Roger Federer (SUI) d Simone Bolelli (ITA) 36 63 62 62
[3] Rafael Nadal (ESP) d Tim Smyczek (USA) 62 36 67 63 75
[6] Andy Murray (GBR) d Marinko Matosevic (AUS) 61 63 62
[7] Tomas Berdych (CZE) d Jurgen Melzer (AUT) 76(0) 62 62
[10] Grigor Dimitrov (BUL) d. Lukas Lacko (SVK) 63 67(10) 63 63
[14] Kevin Anderson (RSA) d Ricardas Berankis (LTU) 62 62 76(3)
Marcos Baghdatis (CYP) d [20] David Goffin (BEL) 61 64 46 60
[22] Philipp Kohlschreiber (GER) - Bernard Tomic (AUS)
Nick Kyrgios (AUS) d [23] Ivo Karlovic (CRO) 76(4) 64 57 64
[24] Richard Gasquet (FRA) d James Duckworth (AUS) 62 63 75
Viktor Troicki (SRB) d [26] Leonardo Mayer (ARG) 64 46 64 60
Dudi Sela (ISR) d [28] Lukas Rosol (CZE) 76(2) 57 75 63
Andreas Seppi (ITA) d [29] Jeremy Chardy (FRA) 75 36 62 61
Joao Sousa (POR) d [32] Martin Klizan (SVK) 46 76(4) 64 10 ret.
Sam Groth (AUS) d Thanasi Kokkinakis (AUS) 36 63 75 36 61
Malek Jaziri (TUN) d Edouard Roger-Vasselin (FRA) 16 63 64 16 63