"Avrei preferito evitare..", così Simone Bolelli salutava dopo la vittoria d'esordio l'imminente confronto con Roger Federer. Il campo conforta la tesi dell'azzurro, ma sulla Rod Laver Arena per un set, in campo, c'è un Bolelli perfetto, capace di stordire le sicurezze di Roger. Sbotta Federer, si lamenta, è infastidito da un problema alla mano, soprattutto da un Bolelli capace di spingere col dritto e respingere, con passanti accurati, ogni attacco proveniente dal fronte svizzero. Una sola palla break concessa da Roger, quella che determina il 6-3 finale. La teste di serie n.2 siede, pensierosa. Per un attimo il tempo sembra fermarsi e l'occasione proporre a Bolelli la giornata della vita.
Con lo scorrere dei minuti la partita però torna a prendere i binari ordinari. Federer è una macchina al servizio e in risposta alza la pressione su Bolelli. La difesa dell'azzurro mostra le prime crepe. Giocare sempre oltre il limite non è plausibile, pur se necessario. Ogni turno in battuta per Bolelli diventa calvario, fioccano di colpo le palle break. Sul 3-2 Federer, l'azzurro salva le prime due, ma nel gioco successivo, l'ottavo, ecco la rottura. Un doppio fallo apre il gioco, due dritti a uscire fuori misura permettono a Roger di portarsi 15-40. Qui una magia a griffare l'allungo. Federer gioca un rovescio lungolinea in arretramento e trova un angolo impensabile. Sotto 5-3, Bolelli ha un sussulto. Doppio passante su buoni attacchi di Roger, ma Federer si affida alla prima ed è un set pari.
L'inerzia si sposta definitivamente col break in apertura di terzo. Bolelli conquista i primi due punti, ma poi subisce il ritorno di Federer che, sul 30-30, si difende da campione e con un tocco a rete ottiene la palla break. Sul cambio di ritmo Bolelli sbaglia ed è 1-0. Federer costringe Bolelli a correre, varia la pesantezza della palla, proponendo soluzioni sempre diverse, alterando gli scambi, rubando qua e là il tempo. Simone non ha un bagaglio tale per poter reggere a questo Federer e nel quinto gioco ecco un altro break. Federer fornisce una lezione a rete, gioca profondo e si presenta con continuità a rete, mostrando una manualità ed un tennis d'altri tempi. Si corre veloci fino al 6-2.
Non cambia nulla nel quarto set. Nella fase iniziale giunge il break in favore di Federer e la partita scorre ormai senza squilli, perché Bolelli non trova più le ripartenze del primo set e piano piano accetta la sconfitta, "gustandosi" i "momenti Federer". Da brividi la volée in avanzamento sulla risposta dall'alto verso il basso di Bolelli. Un preziosismo che intacca il silenzio dell'Arena, suscitando un "oh" di ammirazione. Al servizio Federer non lascia opportunità a Bolelli e in risposta accorcia scambi e durata dell'incontro. Non c'è partita, anche se Bolelli prova con un moto d'orgoglio a tenere in campo Roger sul 4-1. Si porta due volte ai vantaggi in risposta, ma non concretizza, perché la prima di Roger respinge al mittente l'azzurro. Si chiude con un'altra magia svizzera, 6-2 Federer.