Si chiude il torneo di Pechino e sul veloce cinese due firme illustri si prendono la scena. Una sorta di ritorno, dopo un periodo di appannamento, per entrambi. Novak Djokovic e Maria Sharapova affrontano, da favoriti, la finale e conquistano, in modo diverso, il trofeo. Non c'è storia nell'ultimo atto al maschile. Nole è quello vero, chirurgico, letale. Gioca un tennis paradisiaco e Berdych è semplicemente inerme. Non fosse per un moto d'orgoglio del ceco il punteggio reciterebbe un duplice 6-0. Si chiude invece 6-0, 6-2, ma la sostanza non cambia. Le parole di Berdych al termine dell'incontro raccontano alla perfezione l'accaduto "Oggi ha giocato in modo eccezionale, qualcosa che non avevo mai visto prima".
Berdych conquista solo il 46% di punti con la prima, 4/18 con la seconda, perde addirittura 6 volte il servizio. Sale a 16-2 il bilancio tra Djokovic e Berdych e i numeri, se non raccontano tutto, aiutano a comprendere la performance di Pechino. Un giocatore come il ceco, che fonda il suo tennis sulla potenza al servizio, poco può contro un ribattitore stellare come Djoko.
Più partita al femminile. Maria Sharapova, giunta in finale senza mai lasciare un set, conferma la tendenza nel primo parziale. Il 6-4 coincide però con un calo di Maria e un'accelerazione di Petra. Il servizio supporta la Kvitova che, martellando da fondocampo, conquista agevolmente il secondo set, 6-2. A decidere è quindi il parziale decisivo. Sharapova scappa sul 3-0, ha il primo match point sul 5-2. Non concretizza, ma la gioia è solo rimandata. Finisce 6-3 per la russa, che con il successo odierno risale al n.2 della classifica mondiale.
Queste le sue parole "Una partita di alti e bassi, non la migliore del torneo, non è mai facile giocare contro Petra". Per Sharapova è il quarto titolo dell'anno, dopo Stoccarda, Madrid e Parigi, ma soprattutto un viatico importante verso le finali di Singapore.