Ginevra si colora di bianco-rosso, arriva Federer e l'emozione esplode al primo passo in campo del re, che con un sorriso abbozzato ringrazia. Il cuore di una patria palpita nell'attesa. Mai qui si è riusciti a conquistare la Coppa Davis, mai come quest'anno l'impresa è alla portata. Due passi mancano. Il primo contro l'Italia, poi un'ipotetica finale al cospetto di Francia o Repubblica Ceca. L'Italia appunto, non vittima sacrificale. Scendiamo in campo con attenzione, rispetto, non paura, nemmeno di fronte a Federer. Giusto premiare Bolelli, senza dubbio il più positivo su una superficie che poco concede a pensieri e pause. Per un'ora e mezza Simone guarda negli occhi il re e replica sempre con maggior forza a ogni attacco. A trafiggerlo la grandezza del campione, capace di sfruttare ogni attimo, ogni crepa. Un mini-break decide il primo set, un nastro bizzarro segna la chiusura del secondo. Non mancano le occasioni, ma Roger ha l'istinto del momento, il colpo di teatro. Finisce tre set a zero, vince Roger, come da previsione. Esce a testa altissima Bolelli, ritrovato. 7-6, 6-4 6-4.
Il primo set segna un andamento definito. Comanda chi è al servizio. Federer presenta lo stesso approccio più volte palesato nel 2014, scendendo a rete già nel primo gioco. L'atteggiamento aggressivo dell'elvetico non spaventa Bolelli, bravo a ribattere colpo su colpo, sfondando con tremende accelerazioni di dritto. Il primo campanello d'allarme sul 2-1 0-30. Bolelli trova però due colpi di dritto, incrociati, che fanno male a Roger, divino poi nel chiamare a rete Simone, prima di giocare il passante definitivo. L'azzurro esce dal tunnel con convinzione. Nei pochi momenti di difficoltà, lo svizzero ricorre alla prima, per cancellare le voglie di un Bolelli quest'anno ampiamente convincente sul veloce. Sul 4-4 e sul 5-5, Bolelli è messo al muro da Federer che trova profondità in risposta. In entrambe le occasioni non si disunisce, nemmeno quando il n.2 del mondo lo costringe a un colpo in più. L'ultimo punto del decimo gioco è emblematico. Roger attacca e si apre uno spazio importante, Bolelli trova il pallonetto difensivo e replica anche allo smash del suo avversario, poi non perfetto con la volée. Si arriva al tie-break e a decidere è un mini-break sull'1-1, con Bolelli che non trova il campo con il passante. Federer non concede nulla. Gioca solo prime di servizio e chiude 7 punti a 5. 7-6(5).
Momento di grande difficoltà per Bolelli all'inizio del secondo parziale. Federer si procura, in rapida successione, le prime due palle break dell'incontro. La prima vola via, complice una risposta tagliata di rovescio accolta dalla rete, mentre sulla seconda Bolelli risolve con l'ace. Il tennista italiano ha un sussulto sul 3-2. Si porta 0-30, ma la solidità di Roger è impressionante. Due volte è la battuta a risolvere, con il nastro svizzero che trasporta la pallina di Bolelli oltre il campo completando l'opera. Decisivo risulta essere il gioco successivo. Federer alza il livello di gioco e si porta 15-40. Il passante, non proibitivo, di Simone termina in rete e si concretizza il break. Sul 5-4 Federer, il game più bello dell'incontro. Roger inventa un delicato lob a rete, replicato da un rovescio lungolinea maestoso. Bolelli si batte, colpo su colpo, con forza, e sul doppio fallo Federer sale a palla break. Lo svizzero cancella col servizio, concede un'altra occasione, ma col dritto limita anche questa. Lo schiaffo al volo firma il 6-4.
La sberla non manda al tappeto Bolelli che si ripresenta al via del terzo con la stessa grinta. La sorte sceglie però di sposare la causa del più grande e nel terzo gioco arriva un altro break, ancora svizzero. Bolelli annulla la prima chance di Roger, sfruttando una risposta non ottimale dell'elvetico, ma manda in corridoio il rovescio e capitola, condannato da un infido nastro che accarezza la pallina prima di sospingerla in territorio azzurro. Federer conferma il break tenendo a zero il servizio, ma Bolelli non vuole arrendersi e si aggrappa alla partita, rintuzzando un ulteriore momento di crisi sul 40-40, al servizio. Ha addirittura la palla del contro-break sul 3-2, con Federer che non riesce a opporsi a un'ottima risposta. Lo svizzero gioca però una seconda ad effetto e ritrova la prima per chiudere il game. Il momento più atteso è sottolineato dal boato di sottofondo del pubblico di casa. Federer si presenta al servizio per chiudere la partita e non trema. Bolelli concede un 15 sbagliando un comodo dritto, il punto esclamativo è poi di Roger.