Quando Roger Federer, nel lontano 2008, vinse per l'ultima volta qui a Flushing Meadows era un Federer diverso, per approccio, mentalità, idea di gioco. Viveva la sua grandezza quasi con superiorità, non riteneva opportuno abbassarsi a rivali ed eventi, modificare alcunchè in uno spartito scritto. Lui era Roger e toccava agli altri trovare il modo di batterlo. Quello odierno, forgiato dal tempo e dalle difficoltà, è un Federer più umano, cresciuto fino ad accettare di cambiare per restare grande. Oggi gioca per essere Federer, ma senza paletti impositivi, senza imposizioni mentali. A 33 anni non si può scambiare a perdifiato con talenti che di primavere sulle spalle ne hanno 10 in meno. E allora si sfruttano altre caratteristiche, ad esempio la capacità aulica di approcciare la rete. La mano da artista porta Roger nel suo habitat naturale anche lontano dalla riga di fondo.
In ottavi, Federer, opposto a un combattente come Bautista Agut, scende verso il centro del campo addirittura più di 50 volte. L'aggressività dello svizzero spaventa l'iberico, incapace di sostenere una pressione di questa portata. 6-4 6-3 6-2 per la testa di serie n.2, pronta ora ad affrontare in quarti il transalpino Gael Monfils, battuto di recente a Cincinnati. Vittoria senza se e senza ma per l'istrionico Monfils. Cade, ancora una volta, Dimitrov. Il bulgaro si conferma elegante, a tratti impressiona per qualità, ma pecca in solidità, quando il braccio si fa pesante e la pallina più velenosa.
"Ho usato il serve and volley perché il mio gioco da fondo non era così buono, sono felice perché ho ritrovato agilità e esplosività per scendere a rete" questo Roger.
Cilic conquista la maratona contro il francese Gilles Simon, battuto per la prima volta dal croato. 6-3 al quinto per il gigante, in una sfida di stili. Cilic si affida alla devastante potenza della prima di servizio, Simon alla straordinaria varietà di gioco. Trionfa il primo, per la terza volta nei quarti a Flushing Meadows. Sulla strada verso la semi il ritrovato Berdych, convincente, dopo una serie di inspiegabili delusioni nell'approccio allo Slam americano. Il ceco non concede nulla al giovanissimo Thiem, ancora acerbo per palcoscenici di questa portata.
Risultati:
[2] Roger Federer (SUI) d. [17] Roberto Bautista Agut (ESP) 64 63 62
[6] Tomas Berdych (CZE) d. Dominic Thiem (AUT) 61 62 64
[20] Gael Monfils (FRA) d. [7] Grigor Dimitrov (BUL) 75 76 (6) 75
[14] Marin Cilic (CRO) d. [26] Gilles Simon (FRA) 57 76 (3) 64 36 63