Non poteva cominciare peggio lo US Open in chiave azzurra per quanto riguarda il tabellone femminile. In attesa che scenda in campo Roberta Vinci, il tennis azzurro deve infatti incassare le sconfitte di Karin Knapp e Camila Giorgi.
La prima a scendere in campo è proprio la tennista atesina. Sulla carta il suo esordio non è fra i più duri: Tsvetana Pironkova infatti trova la sua vera ispirazione tennistica più sull'erba che non sul cemento. Purtroppo però Karin Knapp non è in grado di opporre le dovute contromisure, e si vede costretta ad alzare bandiera bianca dopo 75 minuti, con il punteggio che recita 6-4/6-3 in favore della bulgara. Eppure, specialmente nel primo set, l'azzurra non ha demeritato, lottando alla pari con l'avversaria e strappandole anche il servizio al terzo game, prima di venire immediatamente contro-brekkata. Quindi ancora una sequenza break/controbreak - stavolta a parti invertite - prima dell'evento decisivo della prima partita: Karin serve per restare nel set, Pironkova brekka e si porta a casa il parziale. Nel secondo set, è la stessa bulgara a partire a tavoletta, issandosi sul 4-0. La risposta dell'azzurra è tardiva, e può recuperare solo uno dei due break di svantaggio: facile per Pironkova chiudere e volare al secondo turno.
Ma la vera delusione della serata è, come purtroppo troppo spesso accade, Camila Giorgi. Davvero misteriosa questa ventenne marchigiana, capace di battere giocatrici del calibro di Maria Sharapova e Caroline Wozniacki ma anche di perdere contro avversarie decisamente meno quotate. Come nel caso di Anastasia Rodionova, australiana di 32 anni, avvistata alla casella 221 del ranking e con una piazza 62 come best ranking personale, che oggi si è portata a casa lo scalpo dell'azzurra con il punteggio di 1-6/7-5/6-3.
Tanto, troppo altalenante la Giorgi nelle sue prestazioni: dopo un'inizio incoraggiante, concretizzato in un rotondo 6-1 che le è valso il primo set, la Giorgi sembrava poter tranquillamente condurre in porto la sua partita di primo turno dopo il break avvenuto al nono game del secondo set. Ma è qui che iniziano i guai di Camila, che cede la battuta a 0 e poi inanella altri due game di passivo che ridanno ossigeno alla Rodionova.
Il terzo set è battaglia punto a punto, fino all'ottavo, interminabile game: errori su errori, dall'una e dall'altra banda, fino a che l'australiana non piazza la zampata decisiva vincendo ai vantaggi il punto che vale il 5-3 e la possibilità di servire per il match. Occasione che non spreca, concretizzando immediatamente la preziosa carta che si è trovata in mazzo con un game immacolato. Per lei ora il secondo turno, per Camila invece un'altra sconfitta. Ma, soprattutto, un altro esame di maturità fallito, che costerà molto in termini di punti in classifica e che lascia ancora una volta molti quesiti sulla reale consistenza della Giorgi. Talento puro o eterna promessa?