Wimbledon chiama, Maria e Serena rispondono presente. Un debutto morbido morbido per Maria Sharapova e Serena Williams, che ci mettono davvero poco a liquidare le rispettive pratica Samantha Murray (solo omonima dell'History Boy scozzese) e Anna Tatishvili. Gli unci nei della partita di Masha vanno ricercati nell'esagerato numero di doppi falli in servizio - insginificanti oggi data l'inconsistenza dell'avversaria, ma da sistemare al più presto se si vogliono nutrire ambizioni di trionfo - per il resto la russa ha superato a pieni voti l'esame, dal momento che ha concesso un solo game alla Murray (6-1/6-0).
Non molta più gloria ha trovato Anna Tatishvili: la georgiana, che da quest'anno ha abbraccaito causa e bandiera statunitense, ha infatti chiuso i suoi Championships raccogliendo solo tre game: finisce 6-1/6-3 in favore di Serena.
Genie e Simona, avanti tutta - Doppio 7-5: questo il punteggio con cui la canadese Eugenie Bouchard ha regolato Daniela Hantuchova, cominciando così nel migliore dei modi il suo cammino sull'erba del Tempio. Alla grande anche Simona Halep: in questi giorni molti giornali hanno riportato alla luce la - vecchia e stucchevole - questione della riduzione del seno. Lei risponde sul campo, con un'ottima partita contro la brasiliana Teliana Pereira, battuta con un doppio 6-2. Passaggio del turno anche per la spagnola Carla Suarez Navarro (6-1/6-2 a Shuei Zhang) e per Angelique Kerber, facilmente sbarazzatasi di Urszula Radwanska.
Jankovic, game over - Dopo Stosur e Stephens, Wimbledon perde un'altra possibile protagonista del tabellone femminile. Jelena Jankovic infatti cede in due set alla estone Kaia Kanepi, che si impone con un netto 6-3/6-2. Finisce subito anche l'avventura di Taylor Townsend: la giovane americana, che l'anno scorso fu finalista sconfitta a Wimbledon junior, paga inepserienza, pressione e l'eccessiva emozione per il debutto fra le grandi. Largo allora alla più navigata Klara Koukalova non più Zakopalova, che si impone 7-5/6-2. Fuori anche l'altra rivelazione di Parigi, la giovane serba Alja Tomljanovic.