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Wimbledon 2014: Fognini, che sofferenza... Passano i big

Nella giornata inaugurale, Fabio soffre più del previsto contro Kuznetsov. Escono Seppi, Volandri e anche Verdasco. Nessun problema per Murray e Djokovic, avanti anche Berdych, Gulbis e Dimitrov. Sospeso il match di Tsonga al quinto con Melzer

Wimbledon 2014: Fognini, che sofferenza... Passano i big
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Di Alberto Coriele

Torna la magia di Wimbledon, l'erba più verde e bella del mondo, le fragole con la panna, il colore bianco. Una magia che si ripete ogni anno, non è tennis, non è solo tennis, è qualcosa di più. L'All England Club è leggenda pura, classe e regalità, il Brasile del tennis. Tanti i big in campo, anche quel Murray che lo scorso anni proprio qui è entrato nella storia. Lui è l'History Boy, l'uomo che ha riportato il titolo in Gran Bretagna 77 anni dopo Fred Perry, che per i più ora non è altro che una polo. In campo oggi c'erano anche molti azzurri, che non hanno mai avuto grande feeling soprattutto con questa superficie. Sul campo 18 ha giocato e vinto Fabio Fognini, in cinque interminabili set. Che fatica, ma è Wimbledon. Di solito, dopo una vittoria sofferta si gioisce di più. Oggi però c'è poco da festeggiare, perché nella prestazione di Fabio Fognini c'è poco da salvare. Forse qualcosa sì, la voglia e la tenacia di recuperare dopo essere stato sotto di due set.

Contro il n. 148 al mondo Kuznetsov è un parto, una sudata che ci saremmo risparmiati volentieri. Solo una volta l'americano nato in Ucraina aveva passato il primo turno in uno Slam, nel lontano 2007 in Australia, senza poi spingersi oltre. Come esordio a Wimbledon, era lecito aspettarsi qualcosa di più. L'importante però è il fine, e la vittoria alla fine è arrivata, 9-7 al quinto. Un altro aspetto positivo della vittoria di Fognini, se proprio lo si vuole trovare, è che nel pomeriggio londinese hanno salutato subito Seppi e Volandri, ed il successo del ligure risolleva parzialmente il bilancio degli italiani. Ora per Fabio un altro match sulla carta, e solo sulla carta, abbordabile, contro il qualificato tedesco Puetz, numero 248 al mondo. Prese le misure alla superficie, possiamo ora sperare di vedere Fabio al terzo turno.

Come detto, escono sia Seppi che Volandri. Delusione per la sconfitta dell'altoatesino, contro l'argentino Leonardo Mayer, al solito quinto set (Sepp). Non era in gran forma Andreas, giocava sotto antibiotici, e forse la sua sconfitta assume un profilo ben diverso. Ha lottato come al solito, portando l'avversario al quinto, che è ormai il suo giardino di casa, dove porta le vittime e le finisce. Il suo Wimbledon si conclude subito, come quello di Volandri, che non godeva dei favori del pronostico contro il francese Roger-Vasselin. Tre secchi set a zero, e Filippo combattivo soprattutto nel primo, trascinato fino al tie break. Negli altri due il francese breakka Volandri nel quinto gioco e si qualifica al secondo turno.

Pochi patemi invece per il campione uscente Andy Murray, che ha inaugurato il programma sul Centrale contro il belga Goffin. Un match non difficile, in cui però l'avversario ha finito in crescendo, giocandosi il terzo set praticamente alla pari con lo Scotsman.

Schiacciasassi Nole Djokovic, che nel terzo match in programma sul centrale si sbarazza agilmente di Golubev in tre set. Mai in partita il 56esimo del seeding, che arriva a subire un parziale iniziale di 6-0, 5-0, prima di vincere il primo game dell'incontro. Solo nel terzo ed ultimo set Golubev resta nel parziale fino al 4-4, prima che Nole rompa gli indugi. Massimo risultato con il minimo sforzo.

Avanzano anche Gulbis, Dimitrov e Berdych, rispettivamente contro Zopp, Harrison ed Hanescu. Il ceco ha lasciato un set per strada, il primo, vincendo poi in rimonta. Tre set non semplici invece per il lettone. David Ferrer vince il derby spagnolo con il giovane Carreno Busta, in quattro set, dopo che il connazionale aveva pareggiato il parziale nel secondo set.

WIMBLEDON GRAND SLAM CHAMPIONSHIP

[1] Novak Djokovic (SRB) d. Andrey Golubev (KAZ) 60 61 64

[3] Andy Murray (GBR) d. David Goffin (BEL) 61 64 75

[6] Tomas Berdych (CZE) d. Victor Hanescu (ROU) 67(5) 61 64 63

[7] David Ferrer (ESP) d. Pablo Carreno Busta (ESP) 60 67(3) 61 61

[11] Grigor Dimitrov (BUL) d. Ryan Harrison (USA) 76(1) 63 62

[12] Ernests Gulbis (LAT) d. Jurgen Zopp (EST) 76(7) 75 76(10)

[16] Fabio Fognini (ITA) d. Alex Kuznetsov (USA) 26 16 64 61 97

[17] Mikhail Youzhny (RUS) d. James Ward (GBR) 62 62 61

Marinko Matosevic (AUS) d. [18] Fernando Verdasco (ESP) 64 46 64 62

[20] Kevin Anderson (RSA) d. Aljaz Bedene (SLO) 63 75 62

[21] Alexandr Dolgopolov (UKR) d. Samuel Groth (AUS) 75 76(2) 76(5)


Leonardo Mayer (ARG) d. [25] Andreas Seppi (ITA) 63 26 46 76(7) 64

[26] Marin Cilic (CRO) d. Paul-Henri Mathieu (FRA) 64 67(2) 62 61

[27] Roberto Bautista Agut (ESP) d. Steve Johnson (USA) 63 67(3) 64 75


Robin Haase (NED) d. [31] Vasek Pospisil (CAN) 76(6) 46 75 63

Andrey Kuznetsov (RUS) d. Daniel Evans (GBR) 61 75 36 76(5)

Marcos Baghdatis (CYP) d. Dustin Brown (GER) 64 75 26 76(7)

Andreas Haider-Maurer (AUT) d. Kyle Edmund (GBR) 63 76(4) 62

Jeremy Chardy (FRA) d. Daniel Cox (GBR) 62 76(3) 67(8) 63

Bernard Tomic (AUS) d. Evgeny Donskoy (RUS) 64 63 62

Gilles Simon (FRA) d. Konstantin Kravchuk (RUS) 62 76(4) 75

Blaz Rola (SLO) d. Pablo Andujar (ESP) 63 61 64

Edouard Roger-Vasselin (FRA) d. Filippo Volandri (ITA) 76(1) 62 64

Benjamin Becker (GER) d. Donald Young (USA) 64 63 64

Tim Puetz (GER) d. Teymuraz Gabashvili (RUS) 26 64 62 62

Jimmy Wang (TPE) d. Alejandro Gonzalez (COL) 63 63 62

Radek Stepanek (CZE) d. Pablo Cuevas (URU) 62 64 64

Sergiy Stakhovsky (UKR) d. Carlos Berlocq (ARG) 63 63 63

Jan Hernych (CZE) d. Tobias Kamke (GER) 63 67(5) 63 57 64

Luke Saville (AUS) d. Dominic Thiem (AUT) 75 64 36 64

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Alberto Coriele
C è chi dice che il calcio sia questione di vita o di morte; non concordo con questa affermazione; posso assicurarvi che è una questione molto, ma molto più seria