Con l'estrazione dei tabelloni, è entrata ufficialmente nel vivo l'edizione 2014 dei "Championships". Il torneo di tennis più prestigioso e affascinante del mondo, muoverà i primi passi lunedì 23, pronto a incoronare la sua nuova regina.
L'ultima, Marion Bartoli, ha appeso racchetta e palline al chiodo dopo aver finalmente realizzato il suo sogno di bambina, alzare il piatto nel proscenio regale del Centre Court più ambito da tutti i tennisti. Una favola bellissima la sua, culmine di una delle edizioni più folli degli ultimi anni, in cui tutte le protagoniste più attese sono finite al tappeto. Chi sgambettata dall'infida erba del Tempio - per dettagliate e dolorose informazioni rivolgersi a Vika Azarenka - chi, come Maria Sharapova, fermata da una tennista - la portoghese Larcher de Brito - di cui succissevamente i media hanno parlato solo perchè... ha perso a tavolino una partita dopo essersi addormentata nello spogliatoio. Per tacere di chi, si legga Serena Williams e Agnieszka Radwanska, è finita suonata da una Sabine Lisicki in stato di grazia, prima che la stessa tedesca finisse divorata dalle proprie fragilità e dai propri fantasmi nell'atto finale contro la Bartoli.
Masha - Serena ai quarti? - Sono loro le più accreditate per la vittoria finale, sempre che gli dei del tennis non decidano di divertirsi ancora un po'. Maria Sharapova - fresca di vittoria sull'amata terra rossa parigina - e Serena Williams, che a Parigi ha deluso e ce la immaginiamo ribollire di rabbia e di voglia di riscatto, potrebbero già trovarsi di fronte ai quarti di finale. Per il momento devono cominciare a risolvere le rispettive pratiche d'esordio, ovvero la sorellina d'arte Samantha Murray per Masha e l'americana di Georgia Anna Tatishvili, fresca di cambio di bandiera. In questa parte di tabellone ci sono anche la rediviva Andrea Petkovic, il talento sbarazzino di Eugenie Bouchard - a caccia di un'altra grande prestazione Slam dopo le semifinali conquistate tanto in Australia quanto a Parigi, ma attesa da un non semplice esordio contro la Hatuchova - e la giovane serba Aljia Tmljanovic, che ha ben figurato a Parigi.
Incognite Aga e Vika - Azarenka e Radwanska sono due incognite. La prima è al rientro dall'ennesimo problema fisico, questa volta un infortunio al piede. La bielorussa è tornata in campo a Eastbourne dove è stata battuta dalla nostra Camila Giorgi. La tenuta fisica è la chiave del suo Wibledon: Vika è una guerriera, se regge può dare del filo da torcere a molte. Quanto alla polacca, ultimamente è assai lontana dalla Maga Aga dei bei tempi, frenata anche da qualche problemino fisico, al punto che non è raro vederla in campo impacchettate e incerottata a dovere. La speranza, sua e dei suoi tifosi, è che ritrovi il bel tennis che la contraddistingue e che non più tardi di due anni fa l'aveva portata all'atto finale proprio nel Centre Court.
Le altre - Ana Ivanovic e Jelena Jankovic sono due clienti da prendere con le molle, soprattutto la prima delle due serbe, in gran spolvero in questo periodo della stagione. Simona Halep ormai non è più una rivelazione: a Parigi ha impegnato in dura battaglia Maria Sharapova nella finalissima del Roland Garros e ormai la sua presenza nelle zone calde dei tornei non fa più notizia. Petra Kvitova può sempre dire la sua, soprattutto se ritrova l'ispirazione del trionfale 2011. Carla Suarez Navarro è pronta a poetare tennis con il suo rovescio a una mano sola, ma sulla sua strada potrebbe subito trovare un'altra bella peperina, la francese Kristina Mladenovic. Da ultima Taylor Townsend: la ragazza che ha commosso e stupito a Parigi, in questi lidi ha già lasciato la sua griffe nel torneo Junior (così come un'altra giovane da tenere d'occhio, ovvero Belinda Bencic). Inoltre ha già dato ampia dimostrazione che, malgrado il fisico non propriamente atletico, con la racchetta in mano ci sa fare eccome.
Le italiane - Non proprio fortunata Sara Errani. Chiamata all'esordio contro la francese Caroline Garcia, al secondo turno potrebbe finire nelle grinfie della bulgara Tsevatana Pironkova. Una che guando sente il profumo dell'erba di Wimbledon, si illumina come Popaye quando mangia gli spinaci. Peggio è andata a Francesca Schiavone, che trova Ana Ivanovic. Camila Giorgi parte dalla romena Alexandra Cadantu, nella speranza che possa trovare quella continuità di gioco che ancora non ha e che le ha sin qui impedito di deflagrare in tutto il suo potenziale. A completare il quadro delle azzurre al primo turno, Roberta Vinci contro Donna Vekic (Cro) , Flavia Pennetta contro Jana Cepelova (Cze) e Karin Knapp contro Karoline Pliskova.