Una sfida tra belle. Amate e adorate. Ana Ivanovic e Eugenie Bouchard. Una è stata campionessa, ha vinto, sulla terra di Parigi, e abbracciato la gloria, l'altra punta a salire, passo dopo passo, verso l'Olimpo della racchetta. La serba ha ritrovato il sorriso qui a Melbourne, ha cancellato, con occhi pieni di stupore, Serena Williams e sperato forse di riscrivere una storia simile a quella del 2008, quando il Roland Garros osannò Ana. La Bouchard un record lo aveva già ottenuto. Mai così lontano una canadese in un torneo dello Slam. Ma la favola non poteva aver lieto fine, se interrotta ai quarti. Arriva allora un altro successo, in tre set, come negli ottavi contro Casey Dellacqua. 57 75 62 per la bionda di Montreal.
I primi due parziali scorrono via in perfetto equilibrio. La Ivanovic conquista il primo 75, poi, nel secondo, cede, con lo stesso punteggio, accusando un fastidio muscolare, che ne complica piani e gioco. La serba, il cui tennis è frutto di accelerazioni e scatti, soffre quando non al top della condizione fisica. Nel terzo parziale non c'è partita. Il break arriva subito e il 41 sancisce la fine dell'incontro. Viatico perfetto per il 62 finale. "Sono contenta, ho giocato bene. Ho mantenuto la calma anche quando le cose non andavano come volevo", queste le parole di Eugenie.
Ora per la Bouchard un test ancor più probante. Sulla strada di una finale difficile da prevedere c'è Na Li, che si sbarazza senza patemi di Flavia Pennetta. I favori del pronostico sono per la campionessa dagli occhi a mandorla, ma Eugenie è in missione. Dalle qualificazioni dello scorso anno all'impresa della stagione corrente, la porta del miracolo è aperta.